Siamo nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, in un luogo che incanta per la sua bellezza paesaggistica, il patrimonio storico e la tradizione enogastronomica. Ed è qui che Roccadaspide attende visitatori e gourmet, arroccato su una collina e dominato dal maestoso castello medievale.
Roccadaspide, cosa vedere
Il simbolo indiscusso di Roccadaspide è proprio il suo castello medievale, uno dei meglio conservati della regione. Edificato intorno al XII secolo, il castello si erge imponente su uno sperone di roccia, offrendo una vista mozzafiato sulla Valle del fiume Calore.
Il castello dall’alto quasi sembra vegliare e sorvegliare il centro storico di Roccadaspide che è un labirinto di vicoletti antichi, scalinate e piazzette che raccontano secoli di storia. La tranquillità del borgo, interrotta solo dal suono delle campane o dal vociare degli abitanti, crea un’atmosfera senza tempo.
Nel cuore del borgo si trova la chiesa di San Nicola di Bari, un edificio religioso che risale al XV secolo. La facciata semplice e lineare contrasta con gli interni riccamente decorati, dove si possono ammirare altari in marmo, dipinti votivi e una statua lignea di San Nicola, patrono del paese.
A pochi chilometri da Roccadaspide c’è inoltre uno dei luoghi più belli della Campania dal punto di vista naturalistico. Le Grotte di Castelcivita sono uno dei complessi speleologici più importanti d’Italia con stalattiti e stalagmiti dalle forme spettacolari, un mondo sotterraneo di grande, impareggiabile fascino.
Marrone di Roccadaspide, prodotto tipico campano
La cucina di Roccadaspide è un tripudio di sapori autentici, che riflettono la ricchezza del territorio e la passione dei suoi abitanti per il buon cibo. Tra i prodotti tipici spiccano le castagne, alle quali è dedicata anche la Sagra della Castagna che costituisce uno degli appuntamenti di punta del borgo nel corso dell’anno.
Le castagne sono il prodotto simbolo di Roccadaspide, tanto da aver ottenuto il riconoscimento IGP (Indicazione Geografica Protetta).
Il Marrone di Roccadaspide IGP è un prodotto tipico della Campania. Si tratta di una castagna di dimensioni generose, coltivata in una zona del Cilento che corrisponde al Monte Vesole.
È generalmente utilizzato per la realizzazione di dolci, confetture e altri lavorati di tipo industriale.
È una castagna di grosse dimensioni, la più grossa, in Campania. Ha superficie liscia ed uniforme, priva di venature e facilmente staccabile. Per l’elevata pelabilità risulta quindi molto adatta alla trasformazione. La polpa è consistente e di media dolcezza.
È quindi adatta sia all’industria che al mercato fresco. È considerato uno dei migliori ecotipi presenti nella Regione.
È coltivata un po’ in tutta la zona compresa nel Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, in provincia di Salerno. In particolar modo nei comuni di Felitto, Magliano Vetere, Monteforte Cilento, Petina, Roccadaspide, Stio, Sicignano degli Alburni.
La coltivazione avviene seguendo le tecniche colturali tradizionali. Secondo la tradizione del luogo le castagne, una volta raccolte, si immergono in acqua per circa 48 ore, per prolungarne la conservabilità. Si dispongono poi in contenitori di terracotta, miste a strati di sabbia.
Nelle due fasi di conservazione post-raccolta vengono utilizzati recipienti pieni di acqua e altri pieni di sabbia.
Esistono documenti antichissimi che attestano la presenza di questa castagna già dall’undicesimo secolo: contratti di enfiteusi in cui vengono ceduti dei castagneti nella zona di produzione.
I monaci benedettini sembrano essere stato tra i principali diffusori della coltivazione del castagno in Campania, e in particolar modo nel salernitano.
Il Marrone di Roccadaspide dovrebbe essere uno dei diversi ecotipi afferibili al gruppo botanico definito come “Marrone dell’Avellinese”, che evidentemente deriva il suo nome dalla provincia, Avellino, in cui si sono sviluppati principalmente.
Ancora altri documenti attestano la presenza di castagneti in diversi comuni del Cilento nel dodicesimo secolo.
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