Sembra un’isoletta della Grecia ma è in Italia: è il segreto meglio custodito della Sicilia

Claudia Giammatteo  | 29 Lug 2025

A volte basta sbarcare su un piccolo molo per sentirsi improvvisamente lontani da tutto, in un tempo che non conosce fretta. È quello che succede quando si arriva a Levanzo, la più piccola delle isole Egadi, a pochi chilometri dalla costa trapanese. Un’isola che incanta con le sue casette bianche affacciate su un mare color zaffiro, con le sue barchette che oscillano pigre e il profumo salmastro che si mescola a quello del rosmarino selvatico. Sembra una cartolina spedita direttamente da un’isoletta delle Cicladi, e invece siamo in Sicilia, nel cuore del Mediterraneo. Qui il tempo si è fermato: niente auto, niente caos. Solo natura, silenzi pieni di significato e una vita che scorre leggera come una brezza estiva. Levanzo non è solo mare cristallino: è un rifugio dell’anima, un piccolo mondo dove ogni pietra racconta una storia e ogni piatto ha il sapore della tradizione.

Non solo mare: ecco a Levanzo cosa vedere

Levanzo è una scoperta continua. Appena messo piede sull’isola, il primo invito è quello di lasciarsi guidare dal suo ritmo lento. Il borgo principale, Cala Dogana, è un presepe affacciato sul mare, fatto di viuzze strette e case bianche che ricordano la Grecia più autentica. Ma la vera meraviglia è nascosta all’interno dell’isola, nella Grotta del Genovese. Un tesoro preistorico di straordinario valore: al suo interno si conservano incisioni e pitture rupestri risalenti a oltre 12.000 anni fa. Un luogo carico di mistero, raggiungibile a piedi o via mare, che racconta la presenza dell’uomo in questi luoghi fin dalla notte dei tempi.

E poi ci sono i sentieri. Sì, perché Levanzo si esplora anche a piedi, lungo percorsi naturalistici che regalano panorami mozzafiato e profumi di macchia mediterranea. Ogni passeggiata diventa un’esperienza sensoriale: il canto delle cicale, il volo improvviso di un falco, il mare che appare improvviso tra due rocce.

Da Cala Minnola a Cala Tramontana, le spiagge più belle di Levanzo

Levanzo non ha spiagge grandi e attrezzate: e questo è proprio il bello. Qui il mare si conquista, si cerca, si raggiunge spesso a piedi lungo sentieri che profumano di timo e finocchietto. La più celebre è Cala Minnola, una cala di ciottoli bagnata da un mare trasparente come cristallo, ideale per fare snorkeling tra i resti di un relitto romano sommerso.Più vicino al borgo c’è Cala Fredda, perfetta per chi vuole rilassarsi senza allontanarsi troppo dal centro abitato: l’acqua è turchese, i fondali digradano dolcemente e lo scenario è da cartolina. Poco più in là, Cala Tramontana regala tramonti infuocati e una tranquillità assoluta, spesso in compagnia solo del vento e del mare. Ogni caletta ha un carattere diverso, tutte condividono una cosa: l’assenza di folla, di rumore, di confusione. A Levanzo il lusso è fatto di silenzio e bellezza autentica.

Cosa mangiare a Levanzo?

pane-cunzato

Anche a tavola, Levanzo è una sorpresa. Qui la cucina è semplice ma ricca di sapore, fatta di ingredienti locali e ricette tramandate con orgoglio. Il protagonista indiscusso è il pesce fresco, pescato ogni giorno nelle acque intorno all’isola.Tra i piatti imperdibili c’è la pasta con il pesto alla trapanese e bottarga di tonno, un connubio di sapori intensi che raccontano tutta la Sicilia. Oppure le sarde a beccafico, preparate secondo la tradizione isolana, con mollica di pane, pinoli e uvetta. Da non perdere anche il pane cunzato, arricchito con pomodori secchi, olio d’oliva, acciughe e origano: un pasto semplice ma capace di saziare corpo e spirito. E per chiudere in dolcezza? Un cannolo, ovviamente, magari gustato guardando il mare.Qui il cibo non è solo nutrimento, è parte del paesaggio, della cultura, del modo in cui si vive. A Levanzo ogni piatto è un invito a rallentare, a godersi ogni boccone, ogni attimo.

Claudia Giammatteo
Claudia Giammatteo


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