Sembra uscita da un racconto del Medioevo ma esiste davvero e si mangia anche bene: cosa vedere e cosa mangiare nella cittadina d’alabastro nel cuore della Toscana

Claudia Giammatteo  | 11 Apr 2025

Ci sono luoghi che sembrano sospesi nel tempo, come se la modernità si fosse fermata a bussare alle porte e fosse rimasta fuori, rispettosa.

Volterra è uno di questi. Una cittadina arroccata tra le colline della Toscana, circondata da una natura che sa di eterno e di silenzio, dove le pietre raccontano storie millenarie e ogni vicolo sembra l’inizio di una leggenda. Sembra uscita da un racconto del Medioevo, con le sue mura poderose, le torri che svettano all’orizzonte e l’atmosfera rarefatta, densa di storia e mistero. Ma Volterra non è solo un luogo da vedere, è un luogo da vivere, e da gustare, perché oltre alla bellezza struggente, qui si mangia anche benissimo.

Dalle antiche botteghe che lavorano l’alabastro come un tempo, alle trattorie che profumano di funghi, formaggi stagionati e cinghiale, ogni dettaglio sembra fatto per restare nel cuore.

Museo dell’alabastro e non solo: ecco cosa vedere a Volterra

Volterra è un piccolo scrigno che custodisce meraviglie in ogni angolo. Il simbolo per eccellenza è l’alabastro, la pietra tenera e luminosa che qui viene scolpita da secoli con una maestria quasi commovente. Il Museo dell’Alabastro, all’interno della suggestiva Fortezza Medicea, racconta proprio questa tradizione, con opere d’arte che sembrano respirare. Non si tratta solo di oggetti, ma di storie scolpite nella pietra, nate dalle mani sapienti degli artigiani locali.

Ma Volterra è anche molto altro. Il Teatro Romano, risalente al I secolo a.C., è uno dei meglio conservati d’Italia e si affaccia su un panorama che toglie il fiato. Da lì, salendo verso il cuore del centro storico, si arriva a Piazza dei Priori, dominata dal Palazzo omonimo, un gioiello dell’architettura medievale toscana. A pochi passi, il Duomo di Santa Maria Assunta sorprende con il suo interno sobrio e suggestivo, mentre proprio di fronte si erge il Battistero di San Giovanni, con la sua inconfondibile facciata in marmo bianco e verde.

Gli appassionati di archeologia non possono perdersi il Museo Etrusco Guarnacci, uno dei più antichi d’Europa, che custodisce urne funerarie, reperti e sculture in grado di raccontare secoli di storia con una potenza rara. Per chi ama immergersi in atmosfere d’altri tempi, una visita a Palazzo Viti è d’obbligo: sontuosa dimora privata ancora arredata come nel XIX secolo, affascina con le sue sale, i suoi affreschi e la collezione di alabastro che è una vera chicca.

E poi c’è l’atmosfera, quella che non si fotografa ma si sente: una calma d’altri tempi, fatta di silenzi, di vento tra le pietre e di tramonti che sembrano dipinti.

Cosa mangiare a Volterra? I piatti e i prodotti tipici

Volterra non è solo da guardare, è anche – e forse soprattutto – da assaporare. La cucina qui è rustica, autentica, figlia di una tradizione contadina che ha saputo trasformare ingredienti semplici in piatti memorabili. Tra i protagonisti della tavola c’è senza dubbio la zuppa volterrana, una variante della classica ribollita toscana, fatta con pane raffermo, cavolo nero, fagioli e verdure di stagione. Un piatto povero che sa di casa e di tempo lento.

Non mancano i salumi artigianali, come la finocchiona toscana e il prosciutto toscano, spesso accompagnati da pecorini stagionati delle colline volterrane. E per chi ama la carne, il cinghiale in umido è un must: cucinato lentamente con vino rosso, pomodoro e aromi, ha un sapore deciso e avvolgente. Da non perdere anche la trippa alla volterrana, un piatto per veri intenditori.

I dolci, qui, parlano la lingua della tradizione: dai cantucci alle ciambelline al vino, fino alle torte di mandorle che si sciolgono in bocca. Il tutto da accompagnare con un bicchiere di vino rosso locale, magari un Chianti o un Monteregio, che racconta la terra con ogni sorso.

Volterra è così: un viaggio nel tempo che sa di bellezza, arte e buon cibo. Un luogo dove fermarsi, respirare a fondo e lasciarsi avvolgere.

Claudia Giammatteo
Claudia Giammatteo



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