Se non l’hai mai assaggiata, preparati a un piccolo colpo di fulmine gastronomico. Perchè la parigina è uno di quei tesori dello street food partenopeo che spesso restano nascosti all’ombra di piatti più noti, ma che sanno regalare un piacere intenso e genuino.
Da vera cucina di strada!
Parigina napoletana, storia
La parigina si è infatti presto affermata come spuntino perfetto, da mangiare caldo o a temperatura ambiente, magari piegata in un tovagliolo mentre si cammina per i vicoli della città.
La parigina è una ricetta generosa e conviviale, che incarna lo spirito della cucina napoletana: pochi ingredienti, tanto gusto, e l’arte di rendere speciale anche il quotidiano.
È una di quelle cose che, una volta assaggiate, diventano una presenza irrinunciabile: calda, profumata, dorata, una fetta tira l’altra.
Non farti ingannare dal nome: la parigina è tutta napoletana, e con Parigi ha ben poco a che fare.
Due strati di puro piacere per una pietanza composta da una base di pasta per pizza, farcita con prosciutto cotto, provola e passata di pomodoro, il tutto racchiuso da un “coperchio” di pasta sfoglia dorata e fragrante.
Proprio la pasta sfoglia sembra essere l’unica traccia francese di un nome che potrebbe sembrare d’Oltralpe ma che d’Oltralpe non è. Perchè la parigina nasce a Napoli e della cucina partenopea ha spirito e ingredienti. Il nome non indica la provenienza ma è semplicemente una storpiatura dal dialetto napoletano.
La parigina, infatti, nasce come un omaggio gastronomico alla regina Maria Carolina, un po’ come era successo per la pizza margherita. Ed è proprio da questa dedica che nasce l’inghippo del nome: parigina altro non era che il modo napoletano di dire ‘per la regina’, che in napoletano diventa pa’ regina.
Parigina napoletana, preparazione
La preparazione è più semplice di quanto sembri. Si stende una base di pasta per pizza lievitata, la si farcisce con fette di prosciutto cotto, provola che in cottura diventa filante e qualche cucchiaio di sugo di pomodoro semplice. Poi si copre tutto con un velo di pasta sfoglia e si inforna.
Il risultato? Un incontro perfetto tra la morbidezza del pane, la cremosità del formaggio e la croccantezza dello strato superiore. Il contrasto di consistenze è irresistibile, e ogni morso è un piccolo viaggio tra i sapori della tradizione napoletana rivisitati con un tocco fantasioso.
Durante la cottura, la pasta sfoglia si gonfia, si colora e diventa croccante, mentre il ripieno si fonde in un cuore filante e saporito. Ecco allora che la morbidezza dell’interno armoniosamente contrasta con l’effetto crunch, croccantissimo, dell’esterno: tagliata a quadrati, la parigina diventa perfetta per una merenda, un buffet, un aperitivo rustico o anche come piatto unico.
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