Il cavolo è un ortaggio molto utilizzato in questa stagione, molte le ricette che lo vedono protagonista anche se in diverse forme e in diversi colori. I cavoli infatti non sono tutti uguali, appartengono alla stessa famiglia ma ne esistono differenti. Scopriamo quanti tipi di cavolo esistono, la loro storia e come cucinarli al meglio, ma sopratutto quali sono le caratteristiche che li rendono perfetti alleati dalla nostra salute.
Il cavolo è un ortaggio probabilmente importato in Europa dall’Asia Minore circa 600 anni prima di Cristo. Sappiamo che esistevano alcune varietà di cavolo coltivate nel bacino mediterraneo da Greci e Romani ma nessuna delle precedenti culture presenta la classica forma a palla che oggi conosciamo. Il cavolo appartiene a una grande famiglia con moltissime varietà: il cavolo riccio, i broccoli, il cavolo cappuccio, i cavolini di Bruxelles, il cavolo lattuga, i cavoli cinesi, il cavolfiore, il cavolo verza, il cavolo marino e cavolo rapa. In linea generale il cavolo è formato da una sovrapposizione di foglie spesse, che possono essere raccolte a palla o no, lisce o ricce, di colore bianco, verde o rosso. Le foglie interne sono più chiare di quelle esterne perché non sono raggiunte dalla luce. I cavoli pesano in genere da 1 a 3 kg e misurano 10-20 cm di diametro.
Volendo considerare tutte le varietà di cavolo se ne contano ben 400 varietà differenti, esistono cavoli a infiorescenza come i broccoli, a stelo come il cavolo riccio, a foglia liscia o ricca come la verza ma quello che accomuna tutte le specie sono le loro proprietà nutritive. Vediamo le principali caratteristiche dei 3 tipi di cavoli più noti. Il cavolo cappuccio è caratterizzato da foglie che vanno dal verde al bianco, sono foglie molto croccanti raccolte in una forma sferica l’una su l’altra. Simile al precedente il cavolo cappuccio rosso ha la stessa struttura e forma delle foglie del cavolo cappuccio ma di colore viola molto acceso. Il cavolo verza è simile al cavolo cappuccio ma ha le foglie increspate.
Quando vi trovate ad acquistare i cavoli, preferite quelli ben compatti, pesanti, con le foglie lucide, croccanti e colorate, prive di macchie o ammaccature. I cavoli si conservano bene in frigo interi, se li tagliate ricordatevi sempre di coprire la superfice recisa con la pellicola trasparente in modo tale da non far seccare il cavolo e velocizzare il processo di deperimento. Prima di utilizzare i cavoli è bene lavarli accuratamente anche perché al loro interno potrebbero nascondersi dei vermi, per ovviare a questo problema mettete il cavolo a bagno per un quarto d’ora in acqua salata o acidulata con aceto. I cavoli possono essere consumati crudi, cotti o fermentati: in quest’ultimo caso prendono il nome di crauti. La fermentazione è prodotta cospargendo di sale il cavolo tagliato finemente, che per reazione produrrà acido lattico
Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.
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