C’è un luogo in Umbria che sembra sfuggire al tempo, un angolo d’Italia in cui il Medioevo non è mai davvero finito. Strade acciottolate, palazzi imponenti, archi in pietra e un’atmosfera carica di storia e mistero: stiamo parlando di Gubbio, famosa come “la città dei matti”.
Adagiata sulle pendici del Monte Ingino, Gubbio affascina con il suo skyline medievale, i suoi colori severi e la sua anima vibrante. Ogni vicolo, ogni piazza e ogni palazzo trasuda secoli di storia, raccontando storie di antiche civiltà, santi, guerrieri e artigiani.
Ma Gubbio non è solo un museo a cielo aperto. La sua energia è travolgente, il suo carattere forte e la sua fama di “città dei matti” non è casuale. Qui, tra tradizioni secolari e piatti che sanno di casa, si respira una vitalità autentica e coinvolgente, che conquista chiunque metta piede tra le sue mura.
La leggenda della “città dei matti” non è solo un modo di dire: a Gubbio esiste una vera e propria “patente da matto”. Questo curioso titolo onorifico viene conferito a chiunque si sottoponga a un singolare rito: compiere tre giri di corsa intorno alla Fontana del Bargello, mentre un abitante del posto gli spruzza addosso l’acqua della fontana. Al termine della prova, il nuovo “matto di Gubbio” riceve un attestato che lo riconosce ufficialmente come parte della comunità eugubina.
Ma il motivo di questo soprannome affonda le radici nella storia e nel carattere degli eugubini: si dice che gli abitanti di Gubbio siano dotati di una saggezza fuori dagli schemi, di un umorismo tagliente e di una vitalità contagiosa. La loro follia è una sorta di ribellione alle convenzioni, un modo di vivere la vita con leggerezza, ironia e uno spirito profondamente comunitario.
Questa fama è alimentata anche dalla straordinaria Festa dei Ceri, un evento di una passione quasi frenetica, in cui l’intera città si infiamma di entusiasmo e devozione.
Gubbio è una città che si visita con il naso all’insù e il cuore aperto. Passeggiare tra i suoi vicoli è un viaggio nel tempo, un’esperienza unica che lascia il segno.
Piazza Grande è il cuore della città, una delle piazze pensili più belle d’Italia, sospesa su archi imponenti e circondata da palazzi gotici. Da qui si gode una vista mozzafiato sulla valle umbra, un panorama che da solo vale il viaggio.
Bellissimo il Palazzo dei Consoli, maestoso edificio gotico domina Piazza Grande ed è una delle più importanti testimonianze della potenza medievale di Gubbio. Ospita il Museo Civico, dove si possono ammirare le celebri Tavole Eugubine, uno dei più antichi testi italici, risalente al III-I secolo a.C.
Il Duomo di Gubbio, la cattedrale dei Santi Mariano e Giacomo è un gioiello gotico con interni decorati da affreschi e una splendida pala d’altare, mentre la Basilica di Sant’Ubaldo, situata sulla cima del Monte Ingino, custodisce il corpo incorrotto di Sant’Ubaldo, patrono della città. Da qui parte la spettacolare Corsa dei Ceri, che ogni anno il 15 maggio trasforma Gubbio in un teatro di fede e passione.
Appena fuori dal centro storico c’è il Teatro Romano del I secolo d.C. che rappresenta una testimonianza straordinaria della presenza romana in Umbria, mentre Gola del Bottaccione è un paradiso per gli amanti della natura e della geologia, famosa per le tracce geologiche dell’impatto meteorico che, secondo molti scienziati, portò all’estinzione dei dinosauri.
E cosa mangiare a Gubbio?
La cucina eugubina è sostanziosa, genuina e profondamente legata alla tradizione contadina. Tra i piatti da non perdere la Crescia al panaro: simile alla piadina romagnola, ma più spessa e saporita, la crescia viene servita calda e farcita con salumi e formaggi locali.
Da assaggiare il Friccò all’eugubina, un gustoso spezzatino di carni miste (pollo, agnello, coniglio) cotto a lungo con erbe aromatiche e servito con la crescia, ma anche e soprattutto il Tartufo nero; infatti, Gubbio è una delle capitali umbre del tartufo, e lo si trova in molte ricette, dalle tagliatelle alle uova.
Buonissima anche la Zuppa di ceci e castagne, un piatto povero ma ricco di sapore, perfetto per le fredde serate invernali, mentre tra i dolci sono famosi i Ganascioni, a base di nocciole e cacao, perfetti per chiudere un pasto in dolcezza.
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