
Spilimbergo è una delle più belle e interessanti città d’arte del Friuli Venezia Giulia, costeggiata dal fiume Tagliamento, il fiume naturale più grande d’Europa che ospita un’interessante varietà faunistica. Coronata dal suo splendido castello rinascimentale che domina il centro, rivela altri incantevoli gioielli architettonici a testimonianza della sua identità, come nel Borgo Valbruna, dove si trovano i più importanti palazzi antichi e dettagli che non passano inosservati. Stiamo parlando dei magnifici mosaici en plein air che impreziosiscono le strade principali rivelando un’antica tradizione. Non è un caso se il borgo è noto per la sua arte musiva, è qui che si trova la Scuola Mosaicisti del Friuli, centro di formazione di fama mondiale che valorizza questa affascinante arte attraverso lo studio, la ricerca e la sperimentazione, un fil rouge con un’usanza di vecchia data ma allo stesso tempo un lavoro che punta all’utilizzo di nuove tecnologie, e incentiva l’incontro con artisti contemporanei di grande spessore per farla conoscere nel mondo. In occasione del Natale che sta per arrivare, anche quest’anno si potrà ammirare il magnifico Presepe di Mosaico in piazza Duomo, composto da oltre 40 figure a grandezza naturale rivestite su ambo i lati dallo splendore di ori e smalti di vetro. In occasione dell’anno Giubilare, il presepe quest’anno avrà una doppia location: la piazza e l’abbazia di Santa Maria in Sylvis di Sesto al Reghena.
Dal mosaico romano, bizantino e moderno, si passa alle eccellenze della gastronomia: a Spilimbergo la buona tavola viene considerata a tutti gli effetti una forma d’arte, che fa del “musetto” e della Pitina (un tipico salume affumicato locale) i suoi cavalli di battaglia, così i prodotti dei caseifici, orgogliosi del loro morbido Formaggio Asìno preparato in salamoia, e della pasticceria, che sforna il tipico Dolce di Spilimbergo e gli Scalèta, i biscotti preparati secondo gli antichi ricettari del 1500. Dalle portate della tradizione, alle primizie di stagione, ai prodotti presidio slow food tutti da scoprire, e assaggiare.

Spilimbergo. Foto di Fabrice Gallina
Passeggiare per le vie di Spilimbergo nel periodo di Natale è ancora più affascinante: il borgo si veste per le Feste incorniciando i palazzi più importanti e i monumenti da non perdere. Resti di mura antiche, torri, portici e palazzi storici, il centro abitato è tradizionalmente formato da cinque borgate che delineano la struttura urbana e rappresentano l’identità storica e sociale della città: Borgo Vecchio, Valbruna, Borgo Orientale o di Mezzo, Borgo Lucido e Borgo Occidentale. Tutti però si ritrovano a passeggiare a Corso Roma, la strada principale di Spilimbergo, ricca di negozi e palazzi storici, e nel Borgo Valbruna, un tempo zona di molte botteghe artigianali, dove svetta il Palazzo comitale degli Spilimbergo di Sopra, l’attuale sede del Municipio. Questo elegante edificio di origine medievale, venne trasformato in una villa cinquecentesca dal gusto veneziano, e un tempo fu sede di un’accademia per i rampolli delle famiglie friulane. Oggi mantiene i suoi vivaci dipinti sulle pareti esterne con grandi leoni alati di San Marco, mentre internamente possiamo ammirare le suggestive Sala degli Stucchi e la Sala degli Specchi.
Merita una tappa anche il Castello di Spilimbergo, dove all’interno del complesso che si sviluppa a forma circolare, spicca Palazzo Tadea, splendido esempio di architettura rinascimentale con un incantevole salone decorato con stucchi, oggi sede di eventi culturali e mostre. Un altro luogo iconico di Spilimbergo è il Duomo di Santa Maria Maggiore, di stile romanico-gotico risalente al 1284. Il consiglio è quello di entrare per ammirare il ciclo di affreschi trecenteschi, il più grande del Friuli Venezia Giulia, simbolo di storia e fede che incanta chi lo visita.

Antiche mele dell’Alto Friuli. Foto di Davide Monti
Nel periodo invernale, a Spilimbergo si possono gustare le Antiche mele dell’Alto Friuli, presidio Slow Food. Questo frutto è una coltivazione documentata già nel periodo di dominazione romana, ma è tra la fine del Settecento e la metà dell’Ottocento che la melicoltura diventa un fiore all’occhiello della regione, complice il forte sviluppo delle aree collinari e montane. Tra le mele più apprezzate troviamo la rossa mela di Corone, la rossa invernale, la gialla di Priuso, e la Marc Panara, di cui alcuni frutti possono superare i 700 grammi, solo per citarne alcune. Altro prodotto d’eccellenza che si può gustare a Spilimbergo è la Castagna marrone di Vito d’Asio, raccolta nella fascia prealpina della provincia di Pordenone, ad un’altitudine variabile tra 350 e 400 metri. Un’altra coltura degna di nota che impreziosisce tantissimi piatti della tradizione è la Cipolla di Cavasso e della Val Cosa, presidio Slow Food. Coltivata nella zona pedemontana del Friuli occidentale, questa eccellenza rossa e dai riflessi dorati, dal cuore croccante e dolce, mai piccante, è perfetta da gustare anche cruda. Infine, impossibile non citare le Barbatelle di Rauscedo, viti che ammantano il più grande complesso vivaistico-viticolo del mondo, i Vivai Cooperativi di Rauscedo (VCR). Un vigneto produttivo e longevo che dona i frutti per un vino di altissima qualità.
Dai primi al dolce, passando per gli antipasti ai secondi. Piatti genuini, ricchi di sapore autentico della tradizione, così come produzioni di un territorio generoso. Nei menù dei ristoranti di Spilimbergo non possono mancare alcune proposte che testimoniano la tradizione locale, come la balote di Clauzetto in Val Cosa, preparata impiegando polenta, tre tipi di formaggio (asìno, frant e Montasio DOP) e funghi. Imperdibili ovviamente il baccalà, pesce simbolo della cucina del Nord Italia e non solo, e il frico, piatto per definizione del Friuli Venezia Giulia, a base di formaggio anch’esso. A Spilimbergo c’è anche un altro prodotto tipico che merita un assaggio, è l’omonimo Dolce di Spilimbergo, una bontà di sfoglia leggera con un cuore di crema di mandorle, perfetto da accompagnare con un calice di vino della Doc Friuli Grave. Le Grave si estendono su una superficie di circa 7.500 ettari a cavallo del fiume Tagliamento, tra le province di Pordenone e Udine, dove il terreno, caratterizzato da una ampia superficie sassosa, esalta l’escursione termica tra il giorno e la notte favorendo così uve con una spiccata dotazione di aromi e vini profumati ed eleganti. Un calice di questa eccellenza rivela un incontro intrigante con i sapori schietti dei piatti del territorio, provare per credere. E per saperne di più su Spilimbergo e sulla cultura enogastronomica del Friuli Venezia Giulia, lo IAT di Spilimbergo (piazza Duomo, 1) è a disposizione dei visitatori.
Foto apertura: Spilimbergo. Copyright: Fabrice Gallina
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