La Strada del Conegliano Valdobbiadene è uno dei più importanti itinerari enologici del Veneto e dell’Italia intera.
Ci troviamo in un luogo iconico per gli amanti del buon vino, immersi nello scenario naturale della provincia di Treviso. Qui, non lontani dalla costa adriatica e vicini anche alle Dolomiti Bellunesi, troviamo la sintesi ideale tra clima, paesaggi e sviluppo umano che hanno permesso la realizzazione di un vino di altissima qualità.
Le “Terre del Prosecco”, così viene definita la zona del Conegliano-Valdobbiadene, vedono una suddivisione a seconda della qualità del prodotto realizzato in sei sotto aree, ovvero:
Sono escluse dal novero del Conegliano Valdobbiadene classico le ulteriori sottozone del:
L’importanza di questo vino, che viene prodotto solo in questa zona, è data non solo dall’impiego prevalente di uve Glera, ma dallo sviluppo di una cultura produttiva che è unica nel suo genere. La valorizzazione del Conegliano-Valdobbiadene Prosecco Superiore è infatti affidata a un disciplinare particolarmente rigido che, nel corso degli anni, ha garantito la commercializzazione di un prodotto di primo livello.
Un vino elegante, in tutti i sensi, dal colore lievemente giallognolo, dal perlage intenso, che richiama interamente i morbidi declivi del territorio di produzione, l’ottimo clima del Valdobbiadene, la mano sapiente dei vignaioli locali.
Oggigiorno il Conegliano Valdobbiadene DOCG è prodotto nelle versioni Brut, Extra Dry e Dry. La Brut è la più diffusa sul mercato internazionale, ha un tono energico e si adatta a molti piatti (antipasti, primi e secondi piatti a base di pesce).
La Extra Dry è la versione più tipicamente legata al territorio, di colore paglierino e perlage persistente, con abbinamento consigliato con minestre, formaggi e carni bianche.
La Dry, infine, è una versione poco diffusa, con una produzione ridotta ma estremamente peculiare, sia per la resa al palato che le possibilità di abbinamento in tavola; in questo caso, sono da prediligere specialità piccanti, magari della cucina orientale o comunque lontane dall’areale di produzione.
Ciascuna di queste lavorazioni viene ottimizzata attraverso il cosiddetto metodo Martinotti-charmat, una spumantizzazione con fermentazione in autoclave, per periodi più o meno lunghi a seconda della necessità produttiva.
Oggigiorno, l’area del Conegliano-Valdobbiadene ospita centinaia di cantine, delle quali solo 150 aderiscono al Consorzio per la Tutela del Conegliano-Valdobbiadene DOCG.
Nell’itinerario di seguito, andremo a scoprire segreti e curiosità di un territorio piacevolmente eterogeneo, caratterizzato da borghi, colline e paesaggi di immutata bellezza.
La Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene nasce nel 1966, richiamando l’esperienza germanica delle Weinstrasse. Si tratta del primo percorso turistico a carattere enoico sul territorio nazionale. La strada, che ha una lunghezza complessiva di 90 chilometri, è affiancanta in larga parte dalla Strada Panoramica del Conegliano – Valdobbiadene, che si estende in maniera maggiore e tocca il Piave, le Dolomiti e la zona del Cartizze.
Questo itinerario, decisamente più breve (poco meno di 80 chilometri) è quello consigliato dal Consorzio del Conegliano – Valdobbiadene, il cosiddetto “Anello Principale”. Non per questo, però, rinuncia alla ricchezza di paesaggi e alle potenzialità turistiche della zona.
Si inizia da Conegliano, una splendida località dell’entroterra veneto dove è possibile ammirare antichi monumenti, come il Duomo di San Leonardo, la Chiesa di Sant’Orsola e le numerose ville venete. Queste ultime non sono di epoca palladiana, ma risalgono a vario titolo tra il XVII e il XIX secolo.
In passato Conegliano ospitò una delle più importanti comunità ebraiche italiane. La splendida sinagoga locale è oggi ricostruita, in parte, nel Museo di arte ebraica italiana di Gerusalemme (Israele).
Non lontano da Conegliano, il viaggio lungo la strada del Prosecco prosegue per Collalbrigo, dove è possibile visitare le “ville del vino”, luoghi di residenza deputati anche alla produzione del prosecco. È il caso di Casa Cosulich, ancora di proprietà della storica famiglia, con uno splendido bassorilievo che raffigura due fanciulletti mentre producono il vino.
Pochi chilometri (circa 6) ci separano da San Pietro di Feletto, con le sue colline interamente ricoperte dalle vigne di Prosecco. Si tratta di un piccolo borgo, tipicamente rurale, nel quale sostare per ammirare la suggestiva Pieve di San Pietro, con gli affreschi cinquecenteschi della Cappella di San Sebastiano.
Deviando brevemente dalla Strada del Conegliano Valdobbiadene, si può raggiungere il Molinetto della Croda. Questo antico mulino ad acqua, costruito nel 1630 in una suggestiva zona boschiva, ospita oggi una ricostruzione museale della macinazione del grano attraverso gli antichi metodi. È un luogo molto amato dai turisti, soprattutto durante i mesi primaverili ed estivi.
Raggiungiamo così, tornati sulla strada principale, Pieve di Soligo, o meglio sarebbe dire la frazione di Solighetto, dove è possibile ammirare Villa Brandolini d’Adda, uno splendido centro culturale risalente al Settecento e il Giardino Salomon, parco-museo all’aperto voluto dagli artisti Luciano Salomon, Andrea Zanzotto, Carlo Scarpa e Toni Benetton.
Avvicinandoci al corso del fiume Piave incontriamo, in successione diretta, Col San Martino e Colbertaldo. La prima, frazione di Farra di Soligo, si presenta subito al visitatore con i suoi ampi vigneti, che prendono nutrimento dal vicino Torrente Raboso. La seconda, frazione di Vidor, è ricca di palù, delle aree paludose tipiche della zona del Piave Trevigiano.
A Col San Martino si organizza, da oltre mezzo secolo, la Mostra Interprovinciale del Prosecco DOCG, un evento particolarmente importante per tutta la zona del trevigiano.
Giungendo a Valdobbiadene, il nostro viaggio potrebbe già dirsi concluso. Non rinunciamo però al tratto “di rientro” verso Conegliano, che include l’attraversamento delle località storicamente legate al prosecco, come le frazioni di Bigolino e Guia. In ciascuna di queste riscopriamo il paesaggio tradizionale fatto di vigneti, che culminano in una collinetta sulla quale svetta un edificio religioso, quasi sempre di epoca seicentesca.
Passando per Ogliano, ci ricongiungiamo alla strada percorsa all’andata e giungiamo a Conegliano dopo circa due ore, al netto delle soste.
Fare un tour in Valdobbiadene vuol dire, dunque, fare un viaggio tra la storia e i sapori del territorio, e concedersi assaggi e degustazioni che non dimenticherai facilmente. Imperdibile, in questo senso, un sorso – o, come dicono da queste parti, un bicerin – di grappa, distillato che nella zona del Valdobbiadene raggiunge livelli di purezza, autenticità e qualità altissimi.
Gli amanti della grappa non possono perdere una sosta del gusto nella storica Distilleria Andrea da Ponte dove, nel 2019, si celebra il cinquantesimo anniversario della Vecchia Grappa di Prosecco e, dunque, una lunghissima tradizione d’eccellenza.
Un appuntamento unico con un distillato d’eccellenza nato dalle vinacce di prosecco dorato delle colline di Conegliano Valdobbiadene e lasciato invecchiare per 20 anni in nobili botti di rovere del Limousin. Visitare la distilleria è l’occasione perfetta per degustare la sua inconfondibile grappa dalle note balsamiche e floreali, ma anche per approfondire la lunga e interessante storia di famiglia che comincia negli anni ’60 e che continua ancora oggi rigorosamente nella zona di Conegliano Valdobbiadene patrimonio dell’umanità UNESCO.
La Vecchia Grappa di Prosecco viene posta sul mercato nel 1969 come novità assoluta, capace di elevare la grappa a distillato d’eccellenza e di incontrare il plauso anche degli estimatori più esigenti nei migliori salotti d’Italia e d’Europa.
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