Strada del vino Colli dei Longobardi

Stefano Maria Meconi  | 10 Giu 2019  | Tempo di lettura: 5 minuti

Un modo differente e piacevole per conoscere il notevole patrimonio storico del bresciano è quello di percorrere la Strada del vino Colli dei Longobardi che, in circa 90 km, attraversa un territorio dalla grande vocazione vitivinicola, un tempo dominato dai longobardi.

Storia dei vini della Strada del vino Colli dei Longobardi

La Strada del vino Colli dei Longobardi si snoda in un’area che racchiude le propaggini delle Prealpi bresciane, la pianura a sud-est e la provincia di Brescia. Il simbolo di questo percorso enoturistico è un segnavento a forma di galletto, commissionato peraltro ad un artigiano del posto dal vescovo Ramperto per adornare il campanile della Chiesa di San Faustino, a Brescia: il segnavento originale è oggi conservato nel Museo di Santa Giulia, nella interessante sezione dedicata ai longobardi.

Tra i vini più noti nel panorama nazionale ed internazionale, amato persino da Winston Churchill, c’è senza dubbio il Pusterla, considerato tra i più grandi vitigni urbani al mondo. Sorge nei pressi del Monastero di Santa Giulia, precisamente nel fossato del Castello sul Monte Cidneo: il suo nome infatti rimanda alle posterle che davano accesso a passaggi segreti nei castello. Questo vino ha costituito per molto tempo una vera e propria fonte di sostentamento per il monastero, anticamente dedicato a San Salvatore e fondato dal re longobardo, Desiderio. In molti ricordano questo convento come teatro della tragedia manzoniana dell’Adelchi dove morì Ermengarda, sorella del re e moglie ripudiata di Carlo Magno.

Un’altro vino della zona è il Botticino DOC: l’origine del suo nome è dubbia, forse risalente alle botti di vino, oppure ad un soldato romano o al proprietario di cave di marmo. È un vitigno questo che si sviluppò soprattutto intorno all’anno 1000 e molti sono i documenti che hanno per oggetto questo vino a proposito di lasciti, cessioni e acquisti: si narra che fosse questo il nettare con cui festeggiava l’eroe delle dieci giornate di Brescia, Tito Speri.

Il Montenetto di Brescia IGT è un vino nato nell’omonima zona di Montenetto un tempo paludosa e poi bonificata: la coltivazione del vitigno è nata soprattutto a fini curativi, per contrastare la pellagra che a quel tempo colpiva il ceto più povero della popolazione.

C’è infine il Ronchi di Brescia, le cui origini sono molto antiche: da vitis vinifera, della quale sono state rinvenute tracce nelle necropoli di età Giulio-Claudia, è divenuta una vite addomesticata. Furono soprattutto i monaci benedettini del Cenobio di San Pietro in Monte, a Serle, a coltivarla principalmente a fini curativi e caritativi. Fu con l’età comunale che la vite venne vista come un vero investimento, con la nascita di una viticoltura laica accanto a quella monastica, con terreni sottratti alle zone pedemontane per divenire vigneti, chiamati poi ronchi.

Quando partire

Chiunque ami l’enoturismo dovrebbe almeno una volta percorrere la Strada del vino Colli dei Longobardi, per coniugare la propria passione per l’enogastronomia con quella per l’arte e la storia, impressa nei borghi che si incontrano lungo il percorso.

Il migliore periodo per viaggiare lungo la Strada del vino Colli dei Longobardi è tra aprile e ottobre, ad esclusione dei più caldi mesi di luglio e agosto: le temperature non supereranno i 28 °C, rendendo piacevole ogni escursione tra le bellezze paesaggistiche e storiche della zona.

Cosa vedere

È Brescia il punto di partenza di questo tour sulla Strada del vino Colli dei Longobardi: la Leonessa d’Italia vanta un incredibile patrimonio storico, con le vestigia romane sparse per la città, dal Teatro Romano a Piazza del Foro fino al Capitolium del 73 d.C. voluto dall’imperatore Vespasiano. Da vedere poi, nella centrale Piazza Carlo V, la Cattedrale di Santa Maria Assunta con la sua facciata in marmo botticino e il Duomo Vecchio dell’XI secolo chiamato anche Rotonda di Brescia.

Poco distante sorge Botticino, la cui fama è legata non solo alla produzione vitivinicola con l’omonimo vino DOC ma anche alle cave di marmo bianco, al quale peraltro è dedicato un Museo in città. Nella frazione di San Gallo si trova la bella Chiesa della Trinità, con annesso convento dell’anno 1100 e custode di una statua lignea della Vergine col Bambino risalente al 1600.

Prossima tappa del tour è Rezzato, con l’antico Santuario della Madonna di Valverde, la cui fama è legata alle apparizioni del 1399 sia della Madonna che del Cristo a un semplice pastore. Nella vicina Ciliverghe invece, merita una visita Villa Mazzucchelli, con uno splendido giardino all’italiana ed un pronao di stampo palladiano: la residenza è sede del Museo del Vino e del Cavatappi e di quello della Moda e del Costume, in cui sono conservati abiti e biancheria intima usati tra il ‘700 e l’800.

Sulla Strada del vino Colli dei Longobardi sorge poi Montichiari, il cui simbolo è senza dubbio il Castello Bonoris sito sul Colle San Pancrazio, all’interno del quale sorge l’omonimo Teatro del 1890. Non distante si trova la Pieve di San Pancrazio: recandosi nella chiesa nei giorni di equinozio, si potrà vedere sul tabernacolo una croce disegnata dai raggi solari penetranti da una finestra absidale.

Superata Montirone e la sua Villa Lechi, memoria dell’antico potere feudale, si raggiunge la tappa finale: a Capriano del Colle, dove sono stati rinvenuti insediamenti umani risalenti ad almeno 150.000 anni fa, si svolge la Festa dell’Uva ogni 3 settembre, con tanto di degustazioni e carri allegorici.

Cosa mangiare e strutture ricettive

Il bresciano è una terra molto ricca non solo di vini ma anche di vere leccornie, a partire dai casoncelli, il formaggio bagoss e la polenta. Da provare poi il miele e i salumi della Valverde, la pasat con salmì, la zuppa di mariconde, il piccione ripieno, il capù sensa ale e le lumache alla sbrunsù.

Se si cerca un posto dove degustare la cucina tipica del luogo, oltre a qualche dolcetto tipico alle pesche come la persicata, si consigliano: l’Osteria dei Boci a Rezzano, un ‘ambiente semplice e genuino dove gustare in particolare il salame Pestöm e la tagliata di angus; il ristorante El Licinsì Ca’Lenga a Botticino, dove si può pranzare godendo di una vista mozzafiato; l’Agriturismo Al Colle di Capriano del Colle, per assaggiare squisiti garganelli al ragù di cinghiale.

Nel caso si decida di soggiornare lungo la Strada del vino Colli dei Longobardi si possono valutare queste strutture ricettive: il B&B Casa Gentile a Botticino, perfetto per le famiglie in quanto si riposa a contatto con la natura, tra gatti e galli; il B&B Casa Ronchi a Montichiari, accogliente, familiare e immerso nella verde campagna; il Centro Paolo VI a Brescia, dove si riposa in una location da sogno all’interno di un’elegante palazzo barocco due passi dal centro.

Informazioni utili

Mappa

  • Punto di partenza: Brescia
  • Prossime tappe: Botticino – Rezzato – Ciliverghe – Montichiari – Montirone
  • Tappa finale: Capriano del Colle
  • Lunghezza: 70 km
  • Durata: 1 ora e 40 minuti, soste escluse

Stefano Maria Meconi
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