Strada del Vino dell’Alto Monferrato: tre percorsi golosi per una gita d’autunno

Marianna Notti  | 21 Nov 2023  | Tempo di lettura: 4 minuti
Strada del Vino dell’Alto Monferrato: tre percorsi golosi per una gita d’autunno

La Strada del Vino dell’Alto Monferrato attraversa luoghi ricchi di storia, cultura e tradizioni enogastronomiche. Il paesaggio collinare è costellato di castelli e borghi antichi; mentre magnifici vigneti sono il fil rouge di tutto il percorso. Il territorio dell’Alto Monferrato, nel cuore del nuovo Distretto del cibo e del vino Langhe-Monferrato, riconosciuto dalla Regione Piemonte, può essere diviso in tre aree principali: quella che gravita attorno ad Aqui Termie e si estende verso ovest; quella che ha il suo centro in Ovada, proprio nel cuore dell’Alto Monferrato; e quella più a est, che comprende Novi Ligure e Gavi.

Acqui Terme e l’area acquese

Lungo la Strada del vino dell’Alto Monferrato una meta da non perdere è Acqui Terme, una città termale dalla lunga storia. A testimoniare le sue antiche origini, sono ancora visibili i resti dell’acquedotto romano lungo il Bormida. La città offre attrattive per gli amanti dell’arte e dell’architettura, con il Castello dei Paleologi, che ospita anche il museo archeologico comunale, e le numerose chiese ed edifici di interesse storico, come La Bollente, un’edicola marmorea realizzata dall’architetto Giovanni Ceruti, che circonda una fonte termale da cui sgorga acqua calda sulfureo-salso-bromo-iodica.

Da degustare

Semplice e ricca, l’offerta gastronomica acquese è basata su ingredienti del territorio e si adatta al ritmo delle stagioni. In autunno da non perdere i tajarin ai funghi, o conditi con pregiati sughi di cacciagione, gli agnolotti al plin, la polenta e la cisrò (una sorta di farinata). Ottime anche le carni locali (bollito, brasato e trippa per esempio); ma anche stoccafisso, finanziera, fritto misto alla piemontese e bagna cauda. Non mancano i salumi, tra i quali si distinguono i cacciatorini e il “filetto baciato di Ponzone”. Nocciole e castagne sono invece gli ingredienti d’elezione per alcuni dolci eccellenti: gli amaretti, i baci di dama, i brut e bon e gli acquesi al Rum.
Quest’area è la patria di grandi vini rossi: il Barbera del Monferrato e d’Asti, il Dolcetto d’Acqui, la Freisa. Non mancano i bianchi come il Cortese e lo Chardonnay. Tra i vini dolci, infine, non dimentichiamo il Brachetto d’Acqui e il Moscato, entrambi DOCG.

Strada del Vino dell’Alto Monferrato: tre percorsi golosi per una gita d’autunno
I tajarin sono una pasta fresca all’uovo tipica dell’area dell’Alto Monferrato e di tutto il Piemonte

Ovada e l’area ovadese

Ovada è un pittoresco borgo situato tra il corso dei torrenti Orba e Stura. I caratteristici vicoli, che richiamano immediatamente alla memoria i caruggi genovesi, caratterizzano il suo centro storico. La città è ricca di edifici e chiese di interesse architettonico ed è la sede di un rinomato Museo Archeologico Paleontologico. Tutt’intorno, la zona è costellata di castelli, la maggior parte dei quali di proprietà privata e quindi non visitabile internamente.

Da degustare

La cucina Ovadese è molto influenzata da quella ligure e al contempo riprende la tradizione piemontese. Tra gli antipasti, accanto alla bagna cauda, troviamo per esempio acciughe in salsa verde o vitello tonnato. Gli agnolotti sono il primo piatto per eccellenza, ma anche ravioli e tajarin, con sugo ai funghi o ragù di lepre. E in primavera, gli andarini, gnocchetti di farina cotti nel brodo. E ancora, funghi, bolliti e il pregiatissimo tartufo bianco, di cui la zona è particolarmente produttiva. Un piatto tradizionale ovadese, mediato dalla cucina ligure, è la farinata di ceci, che viene servita in moltissimi locali cittadini.
Quanto ai vini, il Dolcetto di Ovada DOC, il Barbera d’Asti e il Barbera d’Alba sono tipici di quest’area.

Strada del Vino dell’Alto Monferrato: tre percorsi golosi per una gita d’autunno
La farinata di ceci è un piatto della tradizione ligure, che ritroviamo in molte zone dell’Alto Monferrato

Novi Ligure e Gavi: l’area del Cortese

Ricca di monumenti e luoghi d’interesse, Novi Ligure è un’altra tappa eccellente sulla Strada del Vino dell’Alto Monferrato. Per chi ama l’arte e l’architettura, la città, che vanta una storia lunga e densa di eventi, offre chiese, fontane e palazzi storici, che arricchiscono le vie di questo centro.
Altrettanto ricca di storia e cultura è Gavi, dove gli edifici religiosi si alternano alle architetture civili, tra le quali spicca il Forte di Gavi, una fortezza difensiva costruita dai genovesi sulle rovine di un castello di origine medioevale. Uscendo dai centri principali si incontrano poi una serie di borghi e castelli, tra i quali anche il cosiddetto “Castello dell’Innominato”, ovvero il Castello di Casaleggio, dove fu ambientata una nota trasposizione televisiva de I Promessi Sposi.

Da degustare

A Novi Ligure e dintorni è d’obbligo assaggiare la focaccia novese, ottima anche a colazione, per accompagnare il cappuccino. Accanto a ravioli e agnolotti, trai primi piatti troviamo i corzetti (dischi di pasta decorati con appositi timbri). Tra i salumi locali, vanno ricordati la testa in cassetta (Presidio Slow Food), il salame al Gavi, il prosciutto cotto Sabbione; tra i formaggi, il Montebore. Con i ceci della Merella (prodotto agricolo locale) si preparano ottime zuppe e, naturalmente, la farinata; mentre tra i secondi provate il Pollo alla Marengo, un gustoso piatto dove convivono pollo, uova, funghi e gamberi, dedicato alla famosa vittoria di Napoleone. Non dimentichiamo infine che il novese è un distretto dolciario di rilevanza internazionale, dove la produzione di cioccolato ha raggiunto livelli d’eccellenza.
L’area di Novi Ligure e Gavi è caratterizzata dalla coltivazione del vitigno Cortese che dà origine a ottimi vini bianchi sia secchi, sia frizzanti, sia spumanti.

Marianna Notti
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