Un territorio tutto da scoprire è quello attraversato dalla Strada del Vino della provincia di Latina. Proprio seguendo questo percorso, denso di sapori genuini, andremo alla scoperta di pittoreschi borghi, castelli incantati, magnifiche spiagge e panorami mozzafiato, dove assaporare l’olio, il vino e i prodotti tipici.
La Strada del vino della Provincia di Latina è la più lunga e articolata d’Italia. Nasce nel 2010 su iniziativa dei principali produttori vinicoli locali e presenta diversi percorsi turistici: quello sensoriale nelle cantine pontine, ma anche quello tra vino, cultura e gastronomia. Vi proponiamo quello più completo possibile, che unisce i diversi luoghi e i sapori della zona.
Il punto di partenza indiscusso è la città di Cori con le sue eccellenze gastronomiche e ricchezze culturali. Visitarla è come fare un viaggio nel tempo, tra antichi romani, dame e cavalieri del medioevo. Qui troviamo due monumenti nazionali: il Tempio d’Ercole e l’Oratorio della SS. Annunziata. Il primo svetta sull’antica acropoli con le sue colonne intatte: dell’89-80 a.C, è un perfetto esempio di stile dorico reinterpretato in chiave italica. Il tempio ha sempre attirato molti studiosi per la sua particolarità architettonica: è infatti fuori centro, segno questo di una probabile altra costruzione oggi distrutta.
L’oratorio è una perla della pittura quattrocentesca, definito anche come “la cappella degli Scrovegni del basso Lazio”. Oggi è circondato da abitazioni, ma un tempo qui, in aperta campagna, c’era la principale via di accesso a Cori, che la collegava a via Appia e quindi a Roma.
Si parte poi alla volta di Giulianello e del suo lago. Nel cuore del suo borgo rinascimentale sorgono Palazzo Salviati e la Chiesa di San Giovanni Battista, che custodisce il Bambinello.
Passando da Cisterna di Latina, patria indiscussa del Kiwi, è impossibile non rimanere incantati dal Giardino di Ninfa, uno dei Monumenti Naturali Nazionali della Regione Lazio: bellezza, cultura, natura e silenzio trovano spazio in un unico luogo, dove i colori di ogni stagione sono esaltati dalla folta vegetazione.
Proseguiamo il nostro itinerario verso Norma, definita la “tribuna d’onore dei Monti Lepini” per la sua posizione sull’altissima Rave, dalla quale è possibile scorgere l’isola di Ponza, oltre che tutta la Pianura Pontina. Di grande interesse il Museo Archeologico Virtuale, che propone un’introduzione alla storia di Norba antica, la città vicina definita “perduta”, perché nel XII secolo sparì a favore di Norma. Le rovine sono oggi visitabili tramite un’escursione.
Tappa da non perdere quella di Sermoneta, uno dei borghi più affascinanti del Lazio: antica città dei Volsci circondata da una cinta muraria, è famosa per il Duomo e per Castello Caetani, che domina l’intera Pianura Pontina ed è uno degli esempi più noti di architettura difensiva della Regione.
Arriviamo così al capoluogo pontino: Latina è una meta turistica molto apprezzata in estate per la sua vicinanza al mare, ma è anche ricca di monumenti e attrazioni che risalgono al periodo fascista, come Piazza del Popolo, nella quale troviamo la fontana e la torre dell’orologio.
Prima di arrivare nella parte più bassa del Lazio ci fermiamo a Priverno, un borgo medievale arroccato su un colle a 150 metri sul livello del mare, che vanta una bellissima piazza con una lunga scalinata che porta alla Chiesa di San Tommaso d’Aquino.
Nel cuore dell’agro pontino sorge Sabaudia, meta turistica per eccellenza in estate, vanta un mare cristallino e un’attività legata all’agricoltura e all’allevamento delle bufale, per la produzione delle famose mozzarelle.
I secolari ulivi di Cori sono in grado di donarci un olio extravergine d’oliva di altissima qualità dal sapore delicato: questo è ottenuto dalla molitura a freddo, che permette di conservare tutte le sue proprietà nutritive; ma l’ulivo corese ci regala anche l’oliva tipo Gaeta, conservata in salamoia naturale.
La patria del Kiwi è invece Cisterna di Latina: il clima temperato umido e le caratteristiche del suolo favoriscono la coltura di questo frutto ricco di vitamina C e sali minerali.
La cucina pontina è sicuramente una delle più particolari e articolate grazie alle forti influenze romane e napoletane, ma che presenta delle sue caratteristiche specifiche: tipica della zona di Priverno è infatti la “Bazzoffia” o “Zuppa dell’amore”, un piatto che unisce pane raffermo e inzuppato con diverse verdure come carciofi, fave, piselli, bieta, lattuga e cipolla fresca.
Come non provare nella zona dei Monti Lepini la “Ramiccia” di Norma? E’ simile alla tagliatella a coste più strette, preparata con acqua, farina, uova, olio e soprattutto tanta pazienza; servita con un sugo di carne (spuntature e salsicce) è una vera delizia per il palato.
La polenta è invece il piatto tipico di Sermoneta, quella cotta ad arte in un paiolo di rame su fuoco a legna; ovviamente è condita con pomodoro, olio d’oliva e altri ingredienti locali.
Il nostro percorso gastronomico finisce con l’assaggio della mozzarella di bufala tipica dell’agro pontino, preparata solo con latte fresco a km 0. Una vera delizia.
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