La Strada della Terra dei Forti è un percorso enoturistico che, snodandosi tra il Veneto ed il Trentino Alto Adige, attraversa paesaggi spettacolari, affascinanti fortezze ottocentesche costruite da italiani e austriaci, ettari di vigneti e cantine, dove si perpetua da secoli l’arte della viticoltura.
La Terra dei Forti è una valle che, seguendo il corso del fiume Adige, abbraccia le due regioni venete e trentina: questa terra plasmata nel periodo quaternario dai ghiacciai e dal corso del fiume, si presenta sin da tempi immemori molto fertile in materia vitivinicola. Lo storico italiano Giovanni Battista da Persico definirà questa area collinare della Vallagarina meridionale come una delle più pittoresche zone europee.
Le prime notizie al riguardo ci riportano a Catone il Vecchio, amante del vino retico, e poi a Plinio il Vecchio che nel I d.C., nella sua notevole opera “Naturalis Historia“, elogia il vino Enantio, in passato noto come Lambrusco dalla foglia frastagliata: viene descritto come una vite selvatica, una delle poche ad essersi poi sviluppata senza alcuna contaminazione grazie ai terreni ricchi di silicio. Bisogna infatti ricordare che dopo le devastanti epidemie di fillossera e di iodio dell’800, molte viti in Europa furono innestate su ceppi di vite americana: ciò non successe per l’Enatio che invece crebbe eccezionalmente su piede franco.
Assieme all’Enatio, l’altro vitigno autoctono della zona è la Casetta, noto anche come Foja Tonda: anch’esso fu con molta probabilità addomesticato dai primi vignaioli che reperirono le viti selvatiche dai fitti boschi del Monte Baldo, il celebre Giardino Botanico d’Europa.
La viticoltura nella Terra dei Forti si sviluppò sempre più soprattutto nel XV secolo con il dominio dei veneziani e con gli Statuti dei Vicariati, grazie ad opere di bonifica e all’introduzione di nuove colture.
Oggi, oltre all’Enatio e alla Casetta, vi sono altre eccellenze vitivinicole del territorio, rientrante nella Denominazione di Origine Controllata Valdadige: ad esempio lo Chardonnay, il Pinot grigio e Bianco, il Sauvignon, il Cabernet Sauvignon, il Cabernet Franc e la Schiava.
L’enoturismo ha ormai preso piede soprattutto in un paese come l’Italia, dove il patrimonio enogastronomico è tanto affascinante quanto quello storico ed artistico. La Strada della Terra dei Forti si inserisce in questo filone, regalando un viaggio diverso e suggestivo a tutti coloro che lo intraprenderanno.
Il periodo migliore per viaggiare è in primavera o a fine estate, per godere di temperature gradevoli che rendono piacevole il tour: ottobre è poi il mese perfetto in quanto è il periodo clou delle vendemmie.
Punto di partenza del tour sulla Strada della Terra dei Forti è Volargne, frazione del comune di Dolcè: qui sorge la bella Villa Del Bene risalente al 1538, nei cui ambienti sono stati ospitati illustri nobili della Serenissima e membri del stesso Concilio di Trento. Da vedere gli affreschi a tema paesaggistico e religioso che decorano elegantemente il salone centrale, lo scalone e la loggia.
Seguendo il corso del fiume Adige si arriva alla Chiusa di Ceraino: quello che oggi sembra quasi un canyon tra alte pareti rocciose, durante l’era glaciale era un passaggio sbarrato dalla parete rocciosa. Con il passare dei secoli l’Adige ha pazientemente eroso la roccia aprendosi un bellissimo varco verso la pianura. In seguito sono stati costruiti forti per vegliare su questo passaggio, primo fra tutti il Forte di Ceraino, abbarbicato sul fianco del Monte Pastello ad un’altezza di 236 metri e dedicato al Feldmaresciallo Von Hlavaty, con tanto di guardiole di sentinella e fossato.
Proseguendo più in alto sulla mulattiera si arriva al cospetto del Forte di Monte dedicato invece al generale Von Mollinary: seppure oggi restano solo ruderi, la vista che regala sulla Valdadige è impagabile.
Superato il borgo di Canale con il Forte San Marco, i cui resti permangono sul crinale del Monte Cordespino, si raggiunge Rivoli: qui si trova il Forte austriaco di Wohlgemuth che, con la doppia casamatta cilindrica, sovrasta il Monte Castello. Il fortilizio, sede del Museo Militare dedicato al primo conflitto mondiale, è visitabile nell’infermeria, nelle prigioni e nel deposito delle armi.
Da vedere a Rivoli è anche il Museo Napoleonico: qui sono conservate carte topografiche, documenti e il plastico che ricorda la battaglia che nel 1797 vide contrapporsi le truppe austriache a quelle di Napoleone.
Con il borgo di Avio si entra nella provincia di Trento: noto per la produzione di olio e del vino Enantio, la cittadina conserva, nella frazione di Sabbionara d’Avio, il Castello sul Monte Vignola. È tra le costruzioni più pittoresche che si incontrano lungo la Strada della Terra dei Forti, con le sue cinque torri, il Mastio e i suoi ambienti affrescati quali la Camera di Amore a tema cavalleresco. Molto bella è poi la Pieve romanica con il suo campanile in pietra bianca adornato di bifore e capitelli e, all’interno, le sculture dell’Emanuelli e gli affreschi di scuola veneta.
Oltrepassando i vigneti di Ossenigo, il borgo di Brentino Belluno accoglie il visitatore con il monumentale Santuario della Madonna della Corona presso località Spiazzi: si può raggiungere la chiesa percorrendo il Sentiero della Speranza, immerso nel bosco e ricco di punti suggestivi quali il Ponte del Tiglio in pietra, la Grotta della Pietà, con all’interno il libro delle devozioni, e il belvedere La Croce.
Percorrendo la Strada della Terra dei Forti si ha l’occasione per degustare prodotti gastronomici tipici quali le sarde en soir, crema di asparagi con scaglie del Monte Veronse, bigoli con il ragù di anatra, risotto con castagne e salsiccia, tagliatelle al tartufo nero del Baldo, anatra ripiena all’Enantio, lonza di maiale con salsa al Monte Veronese, frittelle di mele e sbrisolona.
Per degustare la cucina del luogo sono consigliati: l’Agritursimo Al Molino a Dolcè, per una location mozzafiato e una cucina tradizionale, annaffiata dal Chardonnay della casa; la Locanda del Castello di Avio, incastonato in un contesto da fiaba dove servono esclusivamente prodotti del territorio; il ristorante Duca della Pignata a Rivoli, piccolo e accogliente, perfetto per assaggiare una gustosa fonduta al tartufo e al vino.
Per soggiornate lungo la Strada della Terra dei Forti sono suggerite le strutture: Agriturismo Tre Forti a Rivoli, sito in una cascina con corte circondata da uliveti e vigneti; il Rifugio Monte Baldo ad Avio, perfetto per gli amanti della natura e di sport outdoor; l’Agriturismo B&B Revena a Brentino Belluno, molto caratteristico e considerato una vera oasi di pace.
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