Un viaggio attraverso i sapori autentici della tradizione toscana, che tocca l’alta valle del Tevere e attraversa la storia dei maestri del Rinascimento: ecco la Valtiberina Toscana.
La Strada dei sapori Valtiberina Toscana attraversa l’alta valle del Tevere, e rappresenta il lembo più orientale della regione. Patria dei maestri del Rinascimento, da Michelangelo a Piero della Francesca, la Valtiberina è sempre stata punto d’incontro tra civiltà diverse: nei suoi vari stili architettonici e usi e costumi rivela infatti gli influssi che provengono dalla Romagna, dalle Marche e dall’Umbria.
La Valle può essere definita “eccentrica”, ricca di un inestimabile patrimonio artistico, storico, culturale, naturale e gastronomico: la Strada dei sapori della Valtiberina toscana ci porta alla scoperta di piccoli borghi antichi e prodotti tradizionali come i funghi, la carne Chianina, la polenta, i marroni e i legumi.
In breve:
Il caratteristico borgo medievale di Anghiari è il nostro punto di partenza: un intreccio di vicoli, palazzi, chiese, botteghe artigianali e balconi fioriti che allietano le passeggiate in centro, mentre la campagna ricca di oliveti regala momenti di quiete.
Ad attirare l’attenzione è sicuramente il Borghetto, il più antico insediamento medievale circondato da mura cinquecentesche. Sempre nel centro storico si trova Palazzo Taglieschi, oggi un museo che ospita opere di pregio.
Ci spostiamo a Monterchi, la patria della madre di Piero della Francesca, dove si può ammirare il celebre affresco “La Madonna del Parto”. Il paesaggio è caratterizzato da grandi distese di girasole e coltivazioni di granturco, a testimoniare l’attività agricola intensa della zona.
Campi di tabacco s’incontrano invece a Sansepolcro, dai quali si realizzano i famosi sigari Toscani. Questa città è considerata la culla del Rinascimento: si possono ammirare infatti qui quattro opere di Piero dalla Francesca, diversi musei e chiese; ma Sansepolcro è anche famosa per la pasta e i prodotti da forno come il pane.
La strada dei Sapori continua verso Badia Tedalda, che si raggiunge lasciandosi alle spalle la Riserva Naturale dell’Alpe della Luna. Qui il paesaggio è caratterizzato dai pascoli, e il piccolo borgo custodisce memorie antiche dei monaci, che si fermavano qui percorrendo la via Romea: nella chiesa di San Michele Arcangelo troviamo infatti delle bellissime terrecotte del XVI secolo.
Passando attraverso i boschi, famosi per la raccolta del tartufo, dei funghi e delle erbe aromatiche, raggiungiamo Sestino, un borgo a cavallo tra Toscana e Umbria dalla storia antichissima.
La città del fungo “prugnolo” è la nostra prossima tappa: Pieve Santo Stefano è famosa per l’Archivio Diaristico Nazionale, che raccoglie scritti inediti. Arriviamo così a Caprese Michelangelo, un borgo ricco di storia e paesaggi, che prende il nome da Michelangelo Buonarroti, che nacque qui nel 1475: si possono ammirare le sue tracce negli antichi calchi in gesso nel Municipio e nel Museo della scultura all’aperto. Ma Caprese non è solo arte: questo è il luogo ideale per chi ama passeggiare all’aria aperta e la cucina tradizionale toscana.
Il ventaglio dei prodotti tipici della Valtiberina è davvero ampio e variegato, così come sono molteplici i piatti di questa cucina tradizionale così famosa nel mondo.
Ottimo sia a crudo sul pane, che per insaporire zuppe e carni, l’olio extravergine d’oliva di Anghiari ha un sapore di erbe particolare.
La città della polenta è invece Monterchi, che ogni anno organizza una Sagra per onorare questo tipico piatto dal sapore deciso. L’eccellente produzione di verdura, frutta, ortaggi e formaggi ha luogo a Sansepolcro, dove lasciarsi conquistare anche dalle carni e dagli insaccati di alta qualità: salami, prosciutti, soppressata, finocchiona, ma anche salsicce e lombi sottolio, tutti prodotti offerti nelle numerose botteghe dedicate all’enogastronomia; la città di Piero della Francesca è però anche famosa per la pasta: infatti, proprio qui nell’800, nacque il primo stabilimento della Buitoni. Cura e dedizione è riservata anche alla lavorazione del pane, soprattutto quello tipico toscano senza sale. I prodotti da forno in generale sono il fiore all’occhiello di Sansepolcro: le farine utilizzate provengono da coltivazione biologica e danno vita al famoso Torcolo, il ciambellone toscano, ma anche alla Ciaramiglia, un dolce antico ottimo insieme al Vin Santo.
La carne razza Chianina più famosa e apprezzata è la “fiorentina”, tutta da gustare in uno dei ristoranti tipici di Badia Tedalda, che offrono la possibilità di provare piatti tradizionali come il brasato, lo stufato e il bollito.
Le coltivazioni di frutta più famose della Toscana sono quelle che si trovano a Pieve Santo Stefano, la patria del “prugnolo”, il più apprezzato tra i funghi.
Famosa la patata bianca della Valtiberina, così come i peperoni dalle straordinarie proprietà nutritive. I fagioli bianchi e i legumi in generale sono un vanto per questo territorio: vale la pena citare il cece piccino (piccolo ma dal sapore intenso), il fagiolo dell’occhio e quello nano, ottimi per la preparazione di minestre e contorni.
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