Anche Trieste ha il suo strudel, ma ha un altro nome ed è tutta un’altra storia. Cosa sapere sullo strucolo in straza

Fabrizio Capecelatro  | 16 Mar 2024  | Tempo di lettura: 2 minuti

Quella dello strucolo in straza, come lo chiamano i triestini, è una ricetta che ha origini molto lontane.

Storia dello strucolo in straza

Il nome deriva da srukel, termine dialettale austriaco che indica lo strudel, la straza è invece il canovaccio dentro cui viene avvolto per la cottura in acqua bollente.
Il viaggio di questa ricetta si pensa parta dal Medio Oriente, e precisamente dalla Turchia che ha la tradizione del baklava, tipica sfoglia sottile di pasta arrotolata e ripiena di uvetta, miele e mandorle.
La ricetta del baklava subì numerosi adattamenti fino a che i turchi non arrivarono in Bulgaria e successivamente in Austria, dove venne cambiato il ripieno e aggiungendo mele e cannella prese il nome di strudel.
Dalla Bulgaria alla Slovenia il dolce iniziò ad essere apprezzato nella zona di Trieste e Gorizia, assumendo il nome attuale in dialetto di strucolo in straza.
Esistono molte varianti della ricetta originale, ad esempio quella che nell’impasto prevede l’aggiunta di spinaci nella versione salata.
Per realizzare un menù interamente triestino e/o del Friuli-Venezia Giulia, puoi provare anche la ricetta dei cevapcici.

Strucolo in straza, ricetta 

Ingredienti

Ingredienti per la pasta sottile
Farina 250 g
Burro 120 g
Acqua (tiepida) 100 g
Lievito di birra fresco 20 g
Zucchero 1 cucchiaio
Sale 1 pizzic
Ingredienti per il ripieno
Zucchero 80 g
Miele 2 cucchiai
Latte 50 g
Uvetta 200 g
Noci tritate 100 g
Scorza di limone q.b.
Per l’esterno a fine cottura
Cannella
Burro
Zucchero

Preparazione della pasta

Cominciate ad impastare la farina con il burro morbido e lo zucchero, aggiungere ora il lievito disciolto nell’acqua e continuate ad impastare per dieci minuti circa.
Una volta che l’impasto risulta omogeneo, copritelo con un canovaccio e lasciate lievitare per 30 minuti.

Preparazione del ripieno

Tritate a pezzettoni, le noci, l’uvetta ben strizzata, il miele e la scorza di limone.
Stendete ora la pasta su un piano infarinato e con un mattarello rendetela sottile a forma rettangolare.
Cominciate ad appoggiare l’impasto al centro di un canovaccio pulito, proprio nel mezzo della pasta lasciando liberi i bordi.
Avrete così ottenuto una forma tubolare, ora chiudete  gli estremi legandoli con uno spago alle due estremità.
Con l’aiuto del canovaccio cominciamo ad arrotolare la pasta su se stessa facendo attenzione a non far uscire il ripieno.
In una pentola poco salata avete portato a bollire l’acqua, immergente il canovaccio chiuso in acqua bollente per 35 min.
Passato il tempo estraetelo spennellatelo con una salsa fatta di zucchero burro fuso e cannella, tagliatelo a fettine sottili e servite.

Fabrizio Capecelatro
Fabrizio Capecelatro


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