A pochi chilometri da Roma, immerso nel verde dei Castelli Romani, si nasconde un luogo che sembra uscito da una cartolina d’altri tempi: il Lago di Nemi. Questo piccolo specchio d’acqua di origine vulcanica è una perla incastonata tra dolci colline, e pare tutto avvolto da un’atmosfera magica e sospesa nel tempo.
Qui storia, natura e leggenda si fondono in un equilibrio perfetto, e il tempo sembra rallentare, invitando a scoprire ogni angolo con calma e curiosità.
Dal borgo di Nemi, che si affaccia dall’alto sul lago, la vista è semplicemente mozzafiato. Le acque scure del lago riflettono i colori del cielo e della vegetazione circostante, creando giochi di luce che cambiano con le stagioni e le ore del giorno.
Il Lago di Nemi non è solo bellezza paesaggistica: è anche un luogo intriso di storia millenaria. Nell’antichità, era noto come Speculum Dianae, “lo specchio di Diana”, e considerato sacro. Sulle sue rive sorgeva il celebre Tempio di Diana Nemorense, una delle più importanti aree sacre del mondo romano, dedicata alla dea della caccia e della luna.
Ma il lago è famoso anche per un altro incredibile tesoro: le navi di Caligola. L’imperatore romano fece costruire due gigantesche imbarcazioni, veri e propri palazzi galleggianti, che furono recuperate negli anni ’30 e oggi sono custodite nel vicino Museo delle Navi Romane.
Borgo Divino a Nemi
E se ti dicessimo che il nome di Caligola a Nemi torna in modi che di sicuro non ti aspetti? Oltre a quello che vedi in superficie, c’è infatti molto di più.
Forse non sapevi che a 15 metri di profondità nel lago di Nemi viene invecchiato un vino dedicato all’imperatore Romano Caligola.
L’idea di questo vino nasce dal ritrovamento in Francia di navi di epoca romana, dove c’erano prodotti ancora oggi conservati in maniera eccellente. Grazie alla collaborazione con il sindaco di Nemi, ecco che questo particolare processo di vinificazione si afferma proprio nel territorio di questo incantevole borgo dei Castelli Romani.
Il vino così prodotto rimane un anno in botte di rovere e due anni sotto il lago di Nemi. A quelle profondità non c’è ossigeno, non c’è luce e soprattutto c’è una temperatura costante che le mantiene come una cella frigorifera naturale. Si tratta, dunque, anche di un progetto green che non usa energia elettrica e che rispetto l’ambiente integrandosi con esso in modo davvero funzionale.
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