Sull’isola più piccola delle Egadi, il silenzio si fonde con paesaggi senza tempo e misteriose grotte preistoriche

Matteo Cicarelli  | 26 Ago 2025

Quando si parla di isole italiane le prime che vengono in mente sono la Sardegna e la Sicilia, ma il Bel Paese offre tantissime meraviglie poco conosciute, come Levanzo. Questa isoletta, la più piccola e la più antica delle Egadi, sorge al largo della costa trapanese e nasconde un museo a cielo aperto, natura e pace. Infatti, al contrario delle sue sorelle, Favignana e Marettimo, Levanzo ha fatto del silenzio e degli scorci naturali e selvaggi il suo punto di forza. Il tempo sembra fermarsi e l’unico rumore che si sente è quello del mare: non ci sono auto, non c’è frenesia, ma solo un assoluto senso di quiete. Qui, si impara ad apprezzare la semplicità e a godere appieno della natura. 

Cosa vedere a Levanzo


Per raggiungere Levanzo si deve prendere un traghetto da Trapani, man mano che ci si avvicina alla costa, si cominciano a definire i contorni delle casette bianche che si arrampicano sul promontorio. Il cuore dell’isola è rappresentato proprio da questo piccolo villaggio vicino al porto. Passeggiare tra i vicoli è un’esperienza unica, ogni angolo regala scorci pittoreschi. Infatti, mentre si cammina è obbligatorio di tanto in tanto volgere lo sguardo verso il mare e innamorarsi del panorama. La vita sociale, però, si concentra intorno al piccolo molo, dove numerose imbarcazioni attraccate vengono dondolate dalle onde. La vera attrazione dell’isola, però, è la Grotta del Genovese. Questa cavità naturale, scoperta solo nel 1949, è un vero e proprio museo di arte preistorica di rilevanza internazionale. Un sito archeologico che testimonia come scorreva la vita 12.000-13.000 anni fa. All’interno, sulle sue pareti sono impresse pitture rupestri risalenti al Paleolitico e al Neolitico, raffiguranti scene di caccia e animali come cervi e buoi. Visitare questo luogo significa compiere un salto indietro nel tempo, ma soprattutto comprendere il proprio passato. Un altro luogo d’interesse che regala un panorama unico sul mare e sulle Egadi è il faro di Capo Grosso.

Le calette segrete

La natura a Levanzo regna sovrana e incontrastata. La principale attrazione è il mare. Qui, non ci sono lunghe distese di sabbia, ma calette rocciose e insenature che vanno scovate, per godere del silenzio rotto dal solo rumore delle onde che si infrangono sulla costa. Prima di raggiungere le calette di solito bisogna camminare lungo percorsi panoramici, immersi nella natura che regalano scorci sensazionali, come accade per Cala Faraglione. Tra le più conosciute ci sono Cala Minnola, immersa in una pineta e famosa per i suoi meravigliosi fondali, e Cala Fredda. Quest’ultima si trova vicino al porto, ed è perfetta per tutti coloro che non vogliono allontanarsi dal borgo. Altrimenti, si può noleggiare una barca e raggiungere i luoghi più reconditi dell’isola via mare, facendo il bagno in zone incontaminate.

Cosa mangiare a Levanzo


La tradizione enogastronomica di Levanzo celebra la semplicità, una cucina fatta di sapori genuini, ma allo stesso tempo ricchi di gusto. Ovviamente, il protagonista assoluto è il mare e, soprattutto, il tonno rosso, lavorato in tutte le sue parti. Ancora oggi, è possibile ammirare l’antica Tonnara, ovvero lo stabilimento per la lavorazione del tonno. Infatti, il tonno viene proposto in molteplici versioni e si mangia ogni sua parte, dalla bottarga alla ventresca. Da provare sono gli spaghetti con la bottarga e il lattume di tonno. Gli altri piatti che è obbligatorio assaggiare sono la frascatula (una sorta di cous cous in zuppa di pesce), la pasta con il pesto trapanese, a base di pomodoro, mandorle e basilico, e le sarde a beccafico. Anche qui, come in ogni angolo della Sicilia, si può concludere il pasto in dolcezza con un cannolo o con una cassata.

Matteo Cicarelli
Matteo Cicarelli


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