Tagliatelle fritte di Carnevale, una ricetta che unisce il “meglio dei 2 mondi”

Stefano Maria Meconi  | 10 Feb 2024  | Tempo di lettura: 3 minuti

Proprio come l’originale primo piatto, vengono dall’Emilia-Romagna e ti faranno venire l’acquolina in bocca. Le tagliatelle fritte di Carnevale sono una sfiziosa alternativa ai dolci tradizionali del periodo estivo come chiacchiere, castagnole e struffoli, e prepararle è molto più semplice di quello che pensi. Pronto a scoprirle insieme a noi?

La grande tradizione dell’Emilia-Romagna

La storia delle tagliatelle dolci non è ben documentata; sicuramente, non compaiono nei ricettari antichi come quelli di Pellegrino Artusi, suggerendo che si tratti di una ricetta di origine relativamente recente. È probabile che si sia sviluppata soltanto nel Novecento, forse in seguito alla Seconda Guerra Mondiale, quando le risorse alimentari per creare piatti dolci erano decisamente scarse, e si ricorreva al poco che si aveva. Nonostante ciò, questa preparazione ha radici profonde nella cultura contadina della regione, evidenziata dalla semplicità e dalla genuinità dei suoi ingredienti​​, che appunto – fatta salva la parte dolce – sono gli stessi delle tagliatelle salate.

Tagliatelle fritte di Carnevale: ricetta

Le tagliatelle dolci di Carnevale possono essere conservate per 1-2 giorni e sono un esempio splendido della capacità della cucina italiana di reinventarsi, trasformando piatti tradizionali in nuove delizie culinarie. Questa ricetta è un omaggio alla creatività e alla tradizione della regione Emilia-Romagna, celebrando il Carnevale con un piatto che unisce la semplicità degli ingredienti alla ricchezza dei sapori​​.

Ingredienti (per 6 persone)

  • Farina 200 g
  • Uova 2
  • Zucchero semolato 40 g
  • Arance 1
  • Olio per friggere q.b.
  • Zucchero a velo q.b.

Preparazione

  • Su un piano di lavoro, formate una fontana con la farina e rompete le uova
  • Iniziate a lavorare l’impasto come per una comune pasta all’uovo
  • Tirate una sfoglia di medio spessore, quindi cospargetela con lo zucchero semolato e la buccia grattugiata dell’arancia.
  • Arrotolate la pasta e ricavate delle tagliatelle della larghezza di circa 1 cm. Lasciatele arrotolate e friggetele in abbondante olio, scolatele su una carta assorbente, disponetele su un vassoio da portata, cospargetele di zucchero a velo e servitele fredde.

Cosa si mangia a Carnevale in Italia? Ecco le 5 ricette dolci da scoprire

Ogni sfilata, corteo e festeggiamento carnevalesco in Italia è da sempre accompagnato da una varietà di dolci tipici, che variano da regione a regione. Ecco 5 ricette dolci tradizionali italiane di Carnevale che non possono assolutamente mancare su ogni tavola:

  1. Chiacchiere (o Frappe). Conosciute anche come frappe in alcune regioni del Centro Italia e in particolare a Roma, sono un dolce croccante e leggero, tipico del periodo di Carnevale. Sono realizzate con un impasto a base di farina, uova, zucchero e burro, aromatizzato con limone o vaniglia, steso sottile e tagliato in nastri o forme varie, poi fritto e spolverato con zucchero a velo.
  2. Castagnole. Sono piccole palline dolci, morbide all’interno e croccanti fuori, preparate con un impasto di farina, zucchero, uova, e talvolta arricchite con ricotta, liquore (soprattutto l’Alchermes) o scorza di agrumi. Vengono fritte e poi spolverate con zucchero a velo o immerse nel miele.
  3. Cenci (o Stracci). Tipici della Toscana, dove sostituiscono le chiacchiere, i cenci (anche detti stracci) sono fatti con un impasto simile che viene fritto e cosparso di zucchero a velo. Sono noti per la loro forma irregolare e texture croccante.
  4. Bugie (o Chiacchiere Genovesi). Versione ligure delle chiacchiere, spesso includono l’aggiunta di un liquore dolciastro come il Marsala nell’impasto. Dopo la frittura, vengono cosparsi di zucchero a velo o ricoperti di cioccolato fuso.
  5. Sanguinaccio Dolce. A differenza della variante salata, si tratta di una crema al cioccolato densa e vellutata, preparata con cioccolato fondente, latte, zucchero, e talvolta arricchita con cannella o vaniglia. Tradizionalmente veniva fatto con il sangue di maiale, pratica ormai non più diffusa. Viene spesso servito con dolci fritti come le Chiacchiere o su fette di pane.
Stefano Maria Meconi
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