Tartufo bianco

PaesidelGusto  | 10 Gen 2019  | Tempo di lettura: < 1 minuto

Il tartufo bianco ha il peridio liscio e la forma globosa, spesso molto appiattita ed irregolare. La gleba, percorsa da venature bianche molto ramificate, ha un colore che varia dal latte al rosa intenso, con sfumature brune. Le spore sono di tipo reticolate-alveolate, ad alveoli grandi. È il più grande tra i tartufi: raggiunge le dimensione di una grossa mela e, ogni anno, si raccolgono pochi esemplari che superano, anche abbondantemente il chilogrammo.

 

Territorio interessato alla produzione: Il Tuber Magnatum Pico del Piemonte è tipico dei territori delle Langhe, del Monferrato e del Roero, benché vi siano stati ritrovamenti anche nell’Alessandrino e sulle colline torinesi. La città di Alba vanta il più vecchio mercato che, per la qualità del prodotto trattato, ne determina il prezzo“ufficiale”.

 

Cenni storici e curiosità
Le iniziative piemontesi dedicate al tartufo bianco sono numerose e disseminate in diverse località del Piemonte meridionale.

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