Farina “0”, uovo, lievito, latte, burro, aromi naturali.
L’impasto viene lavorato sino ad ottenere la forma di un topo. Per formare gli occhi, si usano due chicchi di uva sultanina.
Territorio interessato alla produzione: Comune Comacchio
Cenni storici e curiosità
Durante il ‘400 il camposanto di Comacchio subì una terribile invasione di ratti che provocò grande turbamento in tutta la popolazione. Di qui l’appello alla Vergine, che allontanò la calamità dalla città dei “trepponti” aprendo la strada a questa rievocazione in chiave gastronomica assolutamente specifica del centro di Comacchio.
I Topi erano i dolci tipici della ricorrenza o commemorazione dei defunti. Ancora oggi soprattutto presso le famiglie dove permane questa tradizione, si consumano il 2 novembre.
La giustificazione storica è assicurata da documenti commerciali risalenti al 1974.
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