Si presenta come una massa compatta, biancastra, con in grande evidenza le nocciole, incastonate nella dolce matrice zuccherina. È venduto a blocchi a volte anche molto grandi, oppure in barre rettangolari racchiuse da una sottile ostia.
Abbastanza recentemente, rispetto alla storia secolare del torrone di nocciole, si produce in una versione cosiddetta “morbida”, che si distingue da quella “friabile” più classica.
Territorio interessato alla produzione: Il torrone di nocciole si produce ad Asti e nelle zone limitrofe, dove prende il nome di Torrone d’Asti. Si produce poi nell’area albese delle Langhe e del Roero (CN), ma anche in numerosi opifici disseminati in tutto il Piemonte.
Cenni storici e curiosità
Nella Historia Naturalis, Plinio il Vecchio cita un dolce fatto dai Taurini, la popolazione che abitava anticamente il Piemonte, e chiamato “aquicelus”: “in melle decoctos nucleos (pineos) Taurini aquicelos vocant”. Possiamo considerarlo l’antenato del torrone, fatto con i pinoli ed il miele.
Nell’astigiano il torrone venne introdotto nella prima metà del ‘400 dai cuochi della famiglia Visconti, nobili milanesi, signori di Asti, che intrattenevano rapporti commerciali con i banchieri delle case astigiane.
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