Sospeso sull’acqua e dai mille colori, è uno dei posti in Italia belli da sembrare finti: qual è e perchè solo qui mangerai il raviolo più romantico della cucina italiana

PaesidelGusto  | 09 Feb 2025
Villaggio medievale

Da tradizione il nome Valeggio viene da Vale dium, Valle degli dei: siamo in prossimità del Lago di Garda, una zona interessata dal primo tratto del Mincio. Questo posto è una vera è propria immersione nella natura, grazie anche al Parco Giardino Sigurtà, uno strepitoso parco, il più bello d’Italia che regala un prezioso assortimento di piante e fiori. Il Castello Scaligero è il simbolo di Valeggio, che, posizionato su una collina, domina tutta la valle: è raggiungibile con una passeggiata che ci permette di ammirare le favolose ville liberty.

Cosa vedere a Valeggio sul Mincio

Castello Scaligero
Castello Scaligero

L’intero borgo di Valeggio sul Mincio è dominato dalle torri merlate del Castello Scaligero che si stagliano sulla valle del Mincio. Questo Castello, costruito dagli Scaligeri nel XIII secolo, fa parte di un vastissimo sistema difensivo che si estende fino a Villafranca, un tempo crocevia importantissimo di commerci e strategie militari. La sua affascinante storia si mescola oggi al fermento dei molti eventi culturali che ospita, soprattutto nel meraviglioso cortile interno nelle sere d’estate. Poco lontano il suggestivo borgo di Borghetto sul Mincio è una vera chicca, con le ruote degli antichi mulini ad acqua che si riflettono nelle acque del fiume.

Il Ponte Visconteo, imponente diga fortificata voluta da Gian Galeazzo Visconti nel 1393, è un angolo di Valeggio che conserva intatta la sua anima medievale antica, tra antichi campanili, stretti e tortuosi vicoli e trattorie dalle quali si sprigiona il profumo dei tortellini appena fatti. Valeggio è anche natura e il Parco Giardino Sigurtà, premiato come uno dei parchi più belli d’Europa, offre un vero e proprio viaggio sensoriale tra specchi d’acqua, sentieri nascosti e distese di tulipani. Proprio qui, tra un labirinto di bosso e il fascino di un’antica villa storica, si può toccare con mano l’equilibrio tra uomo e paesaggio.

La leggenda del Nodo d’Amore

Ponte visconteo di Borghetto
Ponte visconteo di Borghetto

Le ricette portano con sé tanta storia e qui c’è di mezzo una storia d’amore: la vicenda romantica ad opera del maestro Alberto Zucchetta ci racconta una vicenda risalente alla fine del Trecento. Malco era un valoroso capitano che era accampato sul Mincio con le truppe viscontee: egli si innamorò di una meravigliosa ninfa di nome Silvia. L’idillio fu immediato, ma i soldati furono incaricati di catturarli, perciò i due amanti fuggirono e si nascosero nel fiume, rifugiandosi in profondità: Malco dovette rinunciare alla sua vita terrena per poter rimanere insieme alla sua amata.

Sulla riva fu trovato un fazzoletto di seta dorata che era stato annodato dai due innamorati: il nodo rappresentava il loro amore eterno e si è trasformato in tradizione. I giorni di festa erano l’occasione giusta per la rievocazione di questa storia e le ragazze del posto si adoperavano per preparare questi nodi d’amore, una tradizione diventata, nel corso del tempo, il celebre Tortellino di Valeggio.

Dalla passione alla tradizione gastronomica 

Quando si parla d’amore la cucina ha tutto ciò che serve per farci perdere la testa, esattamente come succede per un innamorato: la leggenda narrata ha dato un enorme contributo alla specialità di Valeggio, perchè nell’immaginario ha incarnato un profondo significato simbolico. La storia narrata è talmente romantica da guadagnare un’ottima risonanza e portare dritti alla ricetta che si presenta con tutta la sua bontà. 

La ricetta dei tortellini

Tortellini
Tortellini

La sfoglia è realizzata con uova e farina: questo impasto liscio e morbido, viene tirato a mano, in modo che risulti molto sottile, quasi impalpabile. La sfoglia viene successivamente tagliata in piccoli quadrati dove verrà posizionato il ripieno. La farcia è un misto di carni tra 

manzo, il maiale, il vitello ed i fegatini di pollo che vanno cotte nel burro; a parte va cotto un battuto di cipolla, carote e sedano con delle erbe aromatiche e irrorate di vino bianco. Il tutto va poi macinato e una volta raffreddato va aggiunto un uovo sbattuto e un pò di noce moscata da mantecare. La cottura lenta e lunga (fino a cinque ore) assicurerà una farcia dove tutti i sapori si saranno ben amalgamati: una volta tritato, il ripieno risulterà delicato, ma ghiotto. La sfoglia, pronta per essere farcita, viene poi chiusa esattamente come fosse un fazzoletto annodato, in ricordo dei due innamorati. I tortellini sono stati riconosciuti come P.A.T.

La Festa del Nodo d’Amore

Nel mese di giugno c’è la festa dedicata a questa specialità, un attesissimo evento che si snoda lungo il Ponte Visconteo di Borghetto: si allestiscono due tavolate che misurano 600 metri e possono accogliere ben 3.300 commensali. È una bellissima occasione che attrae visitatori da tutta Europa per una degustazione senza eguali. I tortellini possono essere gustati con il brodo di carne, oppure con burro, salvia e grana. Possiamo abbinare un vino rosso giovane, non particolarmente corposo, oppure scegliere un bianco: in questo caso è perfetto un Soave, tipico del Veneto, caratterizzato da grande aromaticità che ben si sposa con il sapore del nostro piatto. 

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