Tra la Val d’Orcia e Val di Chiana, impossibile non assaggiare il profumatissimo vino

Francesco Garbo  | 28 Apr 2023  | Tempo di lettura: 6 minuti

Colline verdi a perdita d’occhio, campi di girasoli che rendono il paesaggio colorato e degno di un quadro, cipressi che disegnano viali che dalla terra si estendono fino al cielo, luogo di natura e pace: siamo tra la Val d’Orcia e Val di Chiana. La zona si estende tra Arezzo e Siena in Toscana e tra Perugia e Terni in Umbria per quanto riguarda la Valdichiana mentre per la Val d’Orcia la zona si trova a nord-est del monte Amiata ed arriva fino al confine con l’Umbria.

Due valli tra loro in competizione ma unite insieme dall’ingegno umano che qui è riuscito con i vigneti a creare una vera e propria eccellenza, il vino. Qui di vini importanti ce ne sono due: il Brunello di Montalcino in Val d’Orcia e il Vino Nobile di Montepulciano DOCG in Val di Chiana. Ma l’uso del uva non si ferma qui, in cucina permette di realizzare strepitosi piatti come la schiacciata con l’uva, il peposo al vino nobile e il maialino in salsa di mosto. Ecco quattro tappe da non perdere per pianificare un piccolo tour di questa zona.

San Quirico e i suoi cipressi

I cipressi sono la pianta che più caratterizza le colline di questo paesaggio, a poco più di un ora da San Gimignano si trova San Quirico d’Orcia. Qui gruppi di cipressi accolgono i turisti che fotografano ammaliati il paesaggio. Sin dai tempi antichi, i cipressi erano amati anche dagli etruschi che li coltivavano per fini ornamentali e per il loro legno. In seguito l’usanza è diventata quella di piantare i cipressi per delineare le proprietà, come una recensione di confine. In particolare i cipressi di San Quirico d’Orcia, su una collinetta nei pressi di via Cassia in località “i Triboli” anche conosciuti come i Cipressini, sono una vera e propria attrazione turistica. Lo scopo di questo boschetto era quello di creare una postazione di caccia per catturare facilmente gli uccelli.

Più avanti il piccolo borgo di San Quirico d’Orcia, nel cuore della valle a metà strada tra Pienza e Montalcino. Qui il tempo sembra non esistere, il medioevo si respira tra i vicoletti della città. In piazza della Libertà superando un portico ad arco si possono ammirare gli Horti Leonini, uno dei giardini all’italiana più belli del luogo realzzzato nel XVI come “comodità ancora delli viandanti”.

Montepulciano

Siamo a cavallo tra la Val’Orcia e la Valdichiana e qui dominano i vigneti dai quali nasce il famoso Vino Nobile di Montepulciano DOCG, impossibile non cedere a questo vino delizioso. La Piazza Grande è il vero cuore del centro storico ed è costituita dal Palazzo Comunale, da Duomo, dal Palazzo Tarugi e dal palazzo Contucci. Andando verso la Fortezza e la Chiesa di Santa Maria dei Servi potete godervi una splendida vista sul Santuario di S. Biagio.

Montalcino

Anche questa città e molto famosa per il suo vino, il Brunello di Montalcino. A poco meno di un ora da Montepulciano troviamo questo caratteristico il borgo medievale, ancora protetto dalle sue possenti mura rimasta praticamente intatto dal XVI secolo. Da non perdere il Palazzo dei Priori, sede del comune, caratterizzato da una torre alta e stretta. Il Duomo è un’elegante esempio di architettura neoclassica. Non mancano le enoteche dove poter assaggiare il delizioso vino dal profumo inconfondibile. Sulla strada del ritorno vale la pena soffermarsi nella frazione di Castelnuovo dell’Abate all’abbazia di Sant’Antimo, un monastero benedettino dove durante le celebrazioni vengono ancora eseguiti gli antichi canti gregoiani.

Pienza, la città ideale

La città nota per il suo Pecorino e come “Città ideale” del Rinascimento, anche patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO si trova a meno di mezz’ora da Montepulciano. Questa città risulta come il miglior tentativo di preservare il nucleo urbanistico originario in perfetta armonia tra uomo e natura. Le piccole vie nascondono affacci sulle colline molto suggestivi. Impossibile fare tappa qui senza assaggiare il pane toscano, il salame di cinghiale ma soprattutto il famoso pecorino. Piazza Pio II è uno dei posti da vedere con la Cattedrale dell’Assunta, Palazzo Piccolomini, stupendo il giardino dal quale si può ammirare tutta la Val d’Orcia, e il Palazzo Comunale.

Cosa mangiare

Caratteristica di queste zone è il pane sciapo che si abbina alla perfezione ai salumi e formaggi molto saporiti. Il pane però è protagonista anche di una ricetta che in estate da il suo massimo: la Pappa al pomodoro. L’ingrediente principale di questa ricetta è appunto il pane che viene cotto insieme ai pomodori schiacciati e si condisce poi con l’olio e il parmigiano. Una ricetta da gustare durante l’inverno è la ribollita toscana che si prepara con pane, bietola, cavolo nero, verza, fagioli, sedano e pomodoro e anche qui si finisce il piatto con un buon olio EVO toscano. Immancabili poi i pici che sono perfetti per accogliere le salse tipiche del luogo come il ragu di cinghiale o il sugo all’aglione, un particolare tipo di aglio molto più grande di quello comune ma dal sapore più delicato che si trova nella Val di Chiana.

Mangiare la carne in queste zone è d’obbligo, proprio dalla Val di Chiana infatti proviene la famosa carne Chianina, dalla quale si ottiene la famosa fiorentina. I bovini dai quali si produce questa carne sono allevati spesso all’aperto e alimentati con foraggi dei prati del luogo. Questa razza bovina era apprezzata già dagli etruschi e dai romani ed era utilizzata durante i cortei trionfali e nei sacrifici alle divinità. Sempre rimanendo in tema carnivoro la Cinta Senese, una razza di maiali allevata da secoli in Val d’Orcia che è caratterizzata da carni molto pregiate che una volta lavorate creano salumi eccellenti.

Per chi non ama la carne allora c’è il pecorino di Pienza che era noto già dai tempo di Lorenzo il Magnifico che si recava qui a Pienza per gustare il formaggio qui prodotto. Retrogusto di castagna e alloro sono tipici di questo prodotto unico. Impossibile poi non accompagnare tutti questi prodotti con gli eccellenti vini qui prodotti il Orcia DOC, il Brunello di Montalcino, un vino perfetto per i lunghi invecchiamenti capace di migliorare nel tempo. All’aspetto estetico limpido, brillante con il suo profumo persistente caratterizzato da profumi di legno, vaniglia e sottobosco. Da assaggiare anche il Nobile di Montepulciano, il il primo vino italiano a fregiarsi della fascetta della Denominazione di origine controllata e garantita (Docg) nel 1980.

Francesco Garbo
Francesco Garbo

Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.



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