Tra Langhe e Roero, dove le città profumano di vino

Francesco Garbo  | 05 Mag 2023  | Tempo di lettura: 4 minuti

Siamo tra i luoghi considerati eccellenza italiana della gastronomia. Il paesaggio ci accoglie con colline ricoperte da vigneti, piccoli borghi e campi di nocciolo. Molte città danno il nome al vino qui prodotto come Barolo, Barbaresco e Roero. Ma non c’è solo ottimo vino qui, anche tartufo bianco d’Alba, tanto profumato quanto pregiato, la salsiccia di Bra, la squisita carne di Fassona e una tradizione secolare che ha dato vita ad alcuni dei migliori ristoranti al mondo. Vediamo dunque cosa è impossibile perdersi durante una gita in queste zone e cosa mangiare per gustare le bontà del territorio.

Tra castelli e rocche

Non si può non essere trasportati dai profumi qui che tra vino, tartufi e castagne ci guidano in ogni caso nella giusta direzione. Il territorio delle langhe e del Roero è geograficamente collocabile tra le province di Alessandria, Asti e Cuneo. Qui da anni l’uomo e il territorio collaborano in maniera molto efficiente, in questi luoghi troverete una tranquillità mista a bei paesaggi decretati dall‘Unesco, nel 2014, Patrimonio dell’Umanità.

Sono i totale 6 zone e 24 comuni compresi in questa zona riconosciuta per la sua bellezza unica. La Langa del Barolo (Comuni di Barolo, Serralunga d’Alba, Castiglione Falletto, La Morra, Monforte d’Alba, Novello, Diano d’Alba) che da il nome al vino che probabilmente è uno dei più famosi della zona. Se passate da queste parti è consigliata la visita al castello di barolo.  Il Castello di Grinzane Cavour che sorge nell’omonimo comune.

Le colline del Barbaresco (Comuni di Barbaresco e Neive) dove si produce il Barbaresco grazie alle coltivazioni di nebbiolo. Poi ancora Canelli dove oltre alle cattedrali sotterrane c’è la possibilità di visitare le storiche cantine di produzione dello spumante Asti. Immancabili le visite ai castelli come quelli di Barolo e Grinzane Cavour e Casale Monferrato ma anche il castello di Govone, situato nel Roero, esempio chiaro di sfarzo in epoca barocca.

Per quanto riguarda il Roero, il suo ruolo è più marginale perché meno conosciuto rispetto alle Langhe e al Monferrato. Non per questo però il paesaggio ha nulla da invidiare. Contraddistinto da rocche, burroni e dirupi è il posto perfetto per programmare un’escursione percorrendo il Grande sentiero del Roero che parte da Bra ed arriva a Cisterna d’Asti. Molti i personaggi noti che sono nati o hanno trascorso qui parte della propria vita come Cesare Pavese oppure il conte Camillo Benso che nacque a Grinzane Cavour, dove oggi è possibile ripercorre la sua storia.

Cosa mangiare nelle Langhe

Per quanto riguarda il cibo qui c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Speciale la robiola di Roccaverano prodotta con latte crudo di capra. Dalle deliziose nocciole si produce un altrettanto delizioso torrone nelle zone di Alba e Asti. Se volete stare più leggeri allora la frutta fa al caso vostro, nello specifico le pesche a pasta bianca e buccia spessa prodotte nel Roero alle quali è dedicata una fiera che si svolge a fine luglio. Imperdibile la bagna caoda preparato con i prodotti locali come il cardo gobbo di Nizza e l’acciuga salata. Da non perder inoltre il vitel tonné, servito rigorosamente freddo. La ricetta delle langhe è diversa da quella nota, una versione più antica appartenente ormai al secolo scorso. La carne usata è il girello o rotonda della coscia che viene fatta macerare durante la notte in aceto e spezie. Dopo di che la carne viene brasata e fatta cuocere ma senza farla seccare troppo.

Francesco Garbo
Francesco Garbo

Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.



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