Tra le colline del Valdobbiadene c’è la prima osteria in Italia dove l’oste… non serve

Stefano Maria Meconi  | 29 Feb 2024  | Tempo di lettura: 2 minuti

Servizio: dieci! Se Alessandro Borghese venisse da queste parti, il suo ben noto format 4 ristoranti dovrebbe avere una voce in meno, perché in questa trattoria non c’è nessuno a portare le cose in tavola. Si fa alla buona, come ha voluto Cesare De Stefani, l’ideatore del format di Osteria senz’Oste. Siamo in un luogo perfetto per chi ama il buon bere, le colline del Prosecco Valdobbiadene. Più precisamente tra Santo Stefano e Cima Cartizze, 15 km da Cison di Valmarino e poco più di un’ora da Venezia. È la terra del Prosecco, della sopressa e di un luogo che ha stupito non aggiungendo, ma togliendo. In questo caso, il servizio.

Come funziona l’Osteria senz’Oste

L’idea è semplice: vino e prosecco, prodotti che non richiedono l’uso della cucina, magnifiche panche e tavoli in legno con vista sulle colline e tanta fiducia. Si sceglie ciò che si vuole mangiare, a mò di aperitivo (formaggio, salame, uova sode, sottaceti e abbondante pane) e con prodotti provenienti sia dalla salumeria di Cesare che dal territorio circostante. C’è una cassa automatica per pagare, e il gioco è fatto. Il tutto si basa su un self service ante litteram, dove l’obiettivo è sentirsi a casa, ma anche condividere con parenti, amici e perché no, con gli sconosciuti che si incontrano. Godersi le colline del Valdobbiadene così è ancora più bello: non ci sono lunghe attese per piatti eccessivamente raffinati, si può sostare quanto si vuole e soprattutto assaporare quella convivialità intorno alle tavole imbandite e ai calici di bollicine che da queste parti sono la quotidianità.

 

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Cosa è cambiato rispetto a ieri

Un tempo l’Osteria senz’Oste era un modello di fiducia reciproca e di totale autoregolamentazione, anche nei prezzi, che non erano imposti ma semplicemente “consigliati”. L’obiettivo infatti era quello di favorire un modello di guadagno basato soprattutto sulla conquista del consumatore, che qui poteva rifocillarsi anche con qualche soldo in meno di quello previsto dal menù ideale. Poi, però, i regolamenti e le leggi vigenti ci hanno messo lo zampino, e oggi c’è un menù esposto con regolari prezzi a cui attenersi. Prezzi comunque assolutamente concorrenziali, che fanno di questo posto un unicum in Italia e chissà, forse anche altrove.

La Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene

Un nome lunghissimo, quello che designa il percorso culturale, gastronomico e produttivo delle colline del Valdobbiadene. Quasi 90 chilometri di magnifico paesaggio veneto, a sud di Belluno e ovest di Vittorio Veneto. Oltre all’immancabile visita alle cantine, dove scoprire i processi che portano l’uva a diventare bollicine, si possono percorrere numerosi itinerari tematici ispirati al vino e alla storia; c’è quello che porta da Conegliano a Valdobbiadene, quello che unisce Serravalle e Follina, quello che tocca la zona dei Collalto e quello dedicato al Torchiato di Fregona DOCG.

Stefano Maria Meconi
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