Tra le montagne della Sicilia nasce un carciofo con le spine che viene celebrato ogni anno il 25 aprile

Manuela Titta  | 19 Mar 2024  | Tempo di lettura: 3 minuti

Andiamo in Sicilia a scoprire uno dei tanti prodotti eccezionali di questa terra magnifica, che stupisce sempre per le sue ricchezze naturalistiche e per i sapori che ci regala. Cerda è un piccolo paese delle Madonie, nella zona nord occidentale, nota per i suoi paesaggi pittoreschi, i siti storici e il patrimonio culturale. Questa cittadina ha una ricca storia, con tracce di antiche civiltà e influenze di varie culture che hanno abitato l’isola nel corso dei secoli, ma soprattutto Cerda è famosa per il carciofo: vediamo da dove nasce questa tradizione. 

Dove siamo

Il territorio si snoda sulle colline ai margini delle Madonie, siamo nell’entroterra: Cerda è un comune della città metropolitana di Palermo, caratterizzato da ampie distese di terra ed è proprio qui che nasce la coltivazione del carciofo. Il carciofo è arrivato grazie agli arabi nel 700, la peculiarità di questo sta nella forma che risulta sferica, con delle sfumature rosso – violaceo e con delle foglie più compatte. Stiamo parlando di una pianta autoctona della Sicilia che si presenta con le spine, una coltura caratteristica che si identifica con questo territorio. 

Proprietà e stagionalità del carciofo 

Il carciofo appartiene alla famiglia delle asteraceae, la sua coltivazione di origine mediterranea risale ai tempi antichi. La loro raccolta va dal periodo autunnale alla primavera, con un un grosso assortimento di tipologie, è una verdura preziosa che contiene vitamina A – C – E, folati, potassio, calcio, ferro. I carciofi sono ricchi di fibre ed antiossidanti, vengono utilizzati anche per preparare tisane depurative e digestive; noi mangiamo il fiore della pianta che viene raccolto immaturo, se viene lasciato maturare invece esploderà con uno straordinario colore viola. 

Una delle più belle sagre del meridione

Questa zona non ha solo un enorme patrimonio naturalistico e culturale, ma sta indirizzando al meglio la valorizzazione delle tradizioni gastronomiche e questo si traduce nell’appuntamento che ruota intorno alla data del 25 aprile. Le tante giornate dedicate alla  celebrazione di questo alimento, si snodano tra showcooking, degustazioni di piatti a base di carciofo, gare, musica, balli e altri eventi culturali. Questa Sagra si presenta come una grande occasione di festa

Tra piatti tipici, ricette originali, convegni e canti popolari

Il 2024 sarà la 43ª edizione della Sagra, un mix di sorrisi, spettacolo e tanto buon cibo: questo è un evento che serve a consolidare le tradizioni locali, ed è un ottimo modo di promuovere le eccellenze. I visitatori rispondo con grande entusiasmo alla variegata offerta di proposte che vedono protagonisti non solo chi si occupa di cucina, ma anche gli artigiani del luogo che portano in mostra tutta la loro maestria. 

Versatilità in cucina

Come già detto, noi mangiamo il fiore della pianta, ma il gambo non solo è commestibile, ma risulta di un sapore intenso e particolarmente gustoso. I carciofi si possono mangiare sia crudi che cotti, in Sicilia amano abbrustolirli e condirli con olio, sale, aglio, prezzemolo e menta. Buonissimi fatti in insalata, oppure in versione agrodolce e ripieni. Sono tantissimi i piatti che si possono realizzare, dai primi ai secondi sia di carne che di pesce: i carciofi sono favolosi con la frittata, sublimi fritti. 

Manuela Titta
Manuela Titta

Manuela Titta, cuoca per passione, gastronomo di professione e sommelier per vocazione



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