Tra Monte Rosso e Riomaggiore alla ricerca del miglior cibo della Liguria

Francesco Garbo  | 26 Mag 2023  | Tempo di lettura: 4 minuti

“Zappatori d’orto e marinai di piccolo cabotaggio, gli abitanti delle Cinque Terre parlano un linguaggio che non è quello dei Genovesi e che varia anche qui, notevolmente, da paese a paese.“Queste le parole di Eugenio Montale per descrivere le Cinque Terre che amava e ne traeva spunto per raccontare le sue storie. Un posto magico che attrae turisti da tutto il mondo con le sue vie che le attraversano correndo via mare e via terra, inerpicandosi per verticale tra la natura. Mare e montagna si fondono alla perfezione qui alle Cinque terre, un territorio da sempre lavorato per sfruttare al meglio le qualità di questa terra tra sole e salsedine.

Paesaggio unico nel suo genere

Qui le vecchie case dei pescatori hanno dato vita a borghi unici, raggiungibili per molto tempo esclusivamente via mare. Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore, tutti posti incredibili che negli anni sono diventati uno dei posti più gettonati dai turisti di tutto il mondo, attratti qui dal mare e dal buon cibo, frutto della doppia natura di questi luoghi fusa tra mar e montagna, tra pescatori e contadini. Sono ben 18 i chilometri che comprendono il parco, patrimonio dell’Unesco, e qui si possono trovare ristoranti di tutti i tipi accomunati però da due ingredienti: il pesto e le acciughe.

Pesto e acciughe

Il basilico in Liguria è un elemento prezioso ed è il profumo principale di moltissime ricette, come il pesto, vero simbolo della tradizione culinaria ligure. Impossibile non essere sedotti dal profumo di questa speciale salsa che viene utilizzata solitamente per accompagnare la pasta. Gli ingredienti del pesto sono selezionati con cura tra le migliori materie prime del luogo. Ecco quindi il basilico DOP a foglia piccola, con i pinoli di San Rossore e l’aglio di Vessalico, privato della sua anima. Il tutto è arricchito da Parmigiano Reggiano e abbondante olio di oliva extravergine. Il vero pesto qui viene preparato con il pestello a mano, questo regala alla salsa una consistenza diversa e i sapori arrivano al palato ben distinti l’uno dall’altro.

Poi ci sono le acciughe che vengono utilizzate in moltissime preparazioni come quelle ripiene e poi fritte, un vero e proprio sandwich di acciughe all’interno del quale viene posto un ripieno di i bietole, mortadella, pangrattato e formaggio per poi essere panate e fritte. Altrimenti le acciughe vengono condite in maniera più semplice con pomodori secchi e capperi. Come tecnica per conservale durante tutto l’anno c’è invece la salatura. Le acciughe di buona taglia vengono eviscerate e dopo averle disposte con maestria e precisione a raggiera vengono cosparse di sale per più strati, dopo quaranta giorni si ottengono le acciughe pronte per essere sciacquate sott’acqua e dopo essere condite consumate in mille preparazioni.

Ottimi anche i limoni, coltivate in antiche limonaie, che qui vengono utilizzati per produrre un profumatissimo limoncello. Ottimo anche il vino delle Cinque terre, una tradizione innata nei locali. Qui si produce il Vino Cinque Terre DOC.Da provare anche le cozze, qui chiamati muscoli, arricchite con un ripieno di mollica di pane, uova, basilico, parmigiano e mortadella, cotte poi nella salsa di pomodoro. Una vera delizia imperdibile che fonde i sapori di mare con quelli di terra.

A Monterosso poi, preparano una sepeciale torta di riso di Monterosso, conosciuta anche come Torta di riso di Soviore, dal nome della località sopra al borgo dove sorge un antico santuario. Una torta salata con base pasta sfoglia, ripiena di riso, Parmigiano, uova, pomodoro e funghi secchi.

Francesco Garbo
Francesco Garbo

Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.



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