Composizione:
a. Materia prima: farina di grano duro, acqua, lievito naturale, lievito di birra.
b. Coadiuvanti tecnologici:
c. Additivi:
Tecnologia di lavorazione: l’impasto di farina, acqua e lievito, manipolato normalmente, viene fatto lievitare per diverse ore. Si confezionano dei pani a forma di ciambella allungata schiacciata la cui parte superiore viene incisa a forma di rombo, tipo crostata. Quando è cotto il pane è croccante, la mollica quasi inesistente.
Area di produzione: Tortoreto Lido in provincia di Teramo.
Note: è un pane che viene lavorato tutto manualmente. Il nome deriva dalla forma bassa, slanciata che, grazie alla sua particolare bontà, “va forte” come un “turbo”. Curiosamente questo termine, turbo, lo si trova in un’opera di Archestrato da Gela (Gastronomia, tradotta da Domenico Scinà) “… Il collice procura/Pan di Tessaglia, che crimazia appella/Questi, e quegli altri suol chiamar condrino;/Pane che a turbo si conforma in giro/Ed affinato è dalla man, che intride/L’arcade encrifia ancor degno è di lode/Nato dal fior della farina”. Versi altrettanto incomprensibili quanto commestibile è invece il pane di Tortoreto. Cfr. G. Gandi, Firenze, 1931.
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