Tutto comincia nel 1956: qual è, dove si trova e quanto costa Al Trabucco da Mimì, dove mangi con vista sulle coste della Croazia

Marianna Di Pilla  | 28 Lug 2025
[foto copertina @Maleo Photography/Shutterstock.com/solo uso editoriale]

La struttura in legno poggia sulle rocce e si protende verso l’infinito Adriatico: una piattaforma sospesa sull’acqua, dotata di antenne e retine, dove ancora oggi si pratica la pesca a vista. La bellezza primordiale del luogo rapisce ad ogni ora ma più che mai al tramonto, quando il cielo si tinge di arancio. Varcando l’ingresso del Trabucco da Mimì a Peschici è come entrare in un universo a sé: qui il mare non è uno sfondo, ma l’ingrediente principale, pulsante e visibile in ogni gesto. Sul Trabucco, il rumore del mare, l’odore di legno e salsedine e l’aria che rimbalza tra le rocce creano immagini irripetibili. Lo sciabordio delle onde accompagna le chiacchiere, il vento fa da sottofondo e la vista, che talvolta spazia fino alle coste croate, è una di quelle cose che vedi una volta nella vita e ricordi per sempre.

Al Trabucco da Mimì, storie di mare e di famiglia

Nato nel 1956 quando Mimì Ottaviano tornò dal Canada per ridare vita a un vecchio trabucco di famiglia, il locale si è trasformato da semplice bar in una delle trattorie più iconiche del Gargano. Nonostante la recente scomparsa del fondatore, la famiglia Ottaviano — oggi rappresentata da Carlo e la moglie Rossella ai fornelli, e dai figlie Domenico e Vincenzo in sala — mantiene saldo il testimone di una cucina che parla il linguaggio del territorio e della tradizione. Questo è un luogo dove ogni pietanza porta il segno di una storia, dove la memoria familiare incontra l’innovazione discreta: la birra artigianale Bianca del Gargano ne è un esempio, creata dai figli con accento agrumato per accompagnare i piatti tipici.
Al Trabucco da Mimì resta un indirizzo irrinunciabile. Mimì e i suoi nipoti ricordano che il bello è sempre lì, tra la roccia e il sale, basta sedersi, ascoltare il mare e assaggiare. Il trabucco, patrimonio protetto del Parco Nazionale del Gargano, è un luogo da imparare a conoscere e rispettare: la sua architettura dialoga con l’ambiente circostante, la cucina ne esalta la poesia e la famiglia Ottaviano ne garantisce l’anima, senza tempo né egocentrismo. Se amate natura, storia, identità marinara e sapori autentici, salite sul trabucco di Mimì: la poesia si serve in tavola, e il mare si ascolta tra le tavole di legno.

Al Trabucco da Mimì, menù e cosa mangiare

 

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L’ordine è rituale: si prende posto, si memorizza il numero del tavolo e si sale alla cassa, dove si decide tra carpacci crudi, fritti di paranza, lagane con ragù di cefalo o zuppa di mare. Poi si torna, si aspetta, lo sciabordio diventa sottofondo e il gusto del pesce – per lo più pescato sul posto – esplode con naturalezza sull’impiattamento essenziale. La cucina del Trabucco è essenzialmente mediterranea, fedele alle stagioni e al pescato. Tra gli antipasti, spiccano i carpacci del giorno — ricciola, gamberi bianchi, seppioline — appena marinati, toccati soltanto da olio e limone. Tra le proposte più creative e meno note, emergono le lagane al ragù di cefalo, una pasta fresca con sugo di un pesce spesso sottovalutato, ma qui rivestito di nuova dignità. La frittura di pesci poveri, leggera e croccante, rivela l’autenticità della materia prima: triglie, cefali, spigole, semplici ma ben trattate. Arrivando ai primi, la pasta fresca con vongole e salicornia suggerisce una tensione sapida marina, un incontro preciso tra alghe di scoglio e frutti di mare. Tra i secondi dominano i piatti di pesce arrosto – seppie, merluzzo pil‑pil, polpo – cucinati con rispetto e delicatezza, dove il mare non si nasconde mai. I dessert, come il semifreddo all’elicriso o il tortino al pino di Aleppo, chiudono il pasto con un’idea di territorio inattesa: il bosco e l’Adriatico che si incontrano in un boccone.

Al Trabucco da Mimì, prezzi e consigli utili

Il Trabucco da Mimì è operativo da aprile a ottobre, con aperture per aperitivo, pranzo e cena. Data la popolarità e la capacità limitata, la prenotazione è indispensabile: senza di essa si rischiano lunghe attese. Meglio arrivare tra le 18:00 e le 19:00 per godersi l’aperitivo al bancone con vista, oppure a pranzo presto, quando il sole è meno alto e l’esperienza più rilassata. I prezzi si inseriscono nella fascia media-alta del Gargano: si spendono tra €40 e €60 a persona per un percorso completo (antipasto, primo, secondo, vino), con bottiglie consigliate dalla cantina regionale o birra artigianale fatta in casa.

Informazioni

Indirizzo: Loc. Punta San Nicola, Peschici (FG).
Apertura: da aprile a ottobre, aperitivo/pranzo/cena.
Prenotazione: indispensabile, +39 0884 962556.
Accesso: scarpe comode, ambiente informale, vista mare.
Fascia prezzo: €40–60 p.p. per menu completo e bevande artigianali.
[foto copertina @Maleo Photography/Shutterstock.com/solo uso editoriale]

Marianna Di Pilla
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