Un santo senza nome, un prato senza erba e un caffè senza porte: cosa vedere e cosa mangiare nella città dei ‘3 senza’ d’Italia

Stefania Guerra  | 25 Mar 2025

Difficile comprendere come una città “senza tante cose” sia attraente, ma Padova batte tutti i dubbi, perché offre esperienze inedite e indimenticabili.

Padova è una città meravigliosa sotto tutti i punti di vista, ma spesso chi visita il Veneto si ferma a Venezia e non esplora i dintorni. Eppure, c’è addirittura un vecchio detto che recita “Venezia la più bella, Padova la sua sorella“, e Padova tra le altre cose, è nota anche come “la città dei senza”. Non perché le manchi qualche pezzo, ovviamente, ma perché vi sono storie e leggende legate a 3 luoghi, assolutamente da visitare insieme a tutto il resto.

Perché Padova si chiama “la città dei senza”


Una veduta del Caffè Pedrocchi, il caffè “senza porte”

Andiamo subito a scoprire come mai Padova è nota per una caratteristica davvero particolare; la città è protetta da un Santo senza nome, esiste un prato senza l’erba e una caffetteria senza porte. Naturalmente, non è tecnicamente proprio così.

Iniziamo dal Santo: come molti sapranno, il patrono di Padova è Sant’Antonio, un frate francescano che trascorse gli ultimi ani della sua vita proprio a Padova. Nonostante l’importanza della sua figura, però, la chiesa a lui dedicata si chiama semplicemente Basilica del Santo. Per quanto riguarda invece il “Prà senza erba”, come viene chiamato dai locali, si tratta di un’area adesso pavimentata che ha sostituito la palude antica. Parliamo di Piazza Prato della Valle, che tra l’altro è anche una delle più grandi d’Europa, che vanta la medaglia d’argento dopo la Piazza Rossa di Mosca. Infine, ma non da ultimo, arriviamo al caffè senza porte che è il nome con cui è conosciuto il noto Caffè Pedrocchi, situato nel centro della città; l’appellativo da sempre indica questa caffetteria perché inizialmente (nei primi del ‘900 quando fu costruito) era sempre aperto, di giorno e di notte.

Cosa visitare a Padova, cosa fare e cosa mangiare


Il tipico Baccalà con Polenta alla padovana

La città è ricchissima di architettura, arte e storia, e il centro storico di Padova offre degli scorci intimi e piacevolissimi da percorrere. Anche se fosse brutto tempo, si potrà trovare riparo presso i tantissimi portici, che si snodano quasi ovunque e per ben 12 km. A Padova si riesce a godere di una gita raggiungendola in treno, poiché dalla Stazione si raggiungono facilmente i luoghi più interessanti da vedere.

In primis, naturalmente, la Basilica del Santo, una costruzione in stile romanico che ospita le reliquie di Sant’Antonio. Sempre a piedi, si possono scoprire in pochi minuti le due piazze principali, Piazza delle Erbe e Piazza della Frutta, dove ancora oggi vengono organizzati i mercati rionali. C’è una terza piazza, però, da visitare, e parliamo di Piazza de’ Signori, nota per i suoi tavolini esterni ai locali dove turisti e paesani possono sorseggiare bevande, fare aperitivi e stuzzicare con le specialità tipiche. Qui si trova anche la famosa Torre dell’orologio, di origine medievale. Infine, ma non da ultimo, tappa obbligata è la Cappella degli Scrovegni, un gioiello unico e raro da scoprire per trovare o ri-trovare un momento di pace e serenità con l’Universo.

Ovviamente una delle location da visitare assolutamente è il caffè senza porte, il Caffè Pedrocchi, dove ci si può sedere per riposare delle lunghe camminate e assaggiare il famoso caffè aromatizzato della casa, nonché tutte le goloserie che vengono servite nelle varie sale e salette, elegantissime e chic. Sempre in tema culinario, Padova vanta una cultura enogastronomica d’eccellenza, e nei numerosi locali sparsi per il centro (delle trattorie alle location più ricercate) è possibile assaggiare le specialità: Baccalà alla Padovana, Pasta al ragù di anatra, il Risotto con Rovinassi (fegatini, cuori e durelli di pollo), e naturalmente il Dolce del Santo.

Stefania Guerra
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