Un tour gastronomico nella città di Bologna 

Redazione  | 28 Set 2023  | Tempo di lettura: 6 minuti

Oltre a essere una celebre città d’arte e una meta turistica capace di suscitare un forte interesse a livello internazionale, Bologna è anche conosciuta come una delle principali capitali gastronomiche d’Italia. Insignita di questo titolo nel 2021 da The Telegraph, Bologna è anche stata definita da Forbes la meta in cui poter assaporare la cucina migliore del mondo.

Questa città è dunque perfetta per chi è alla ricerca non solo di una vacanza culturale, ma anche di un tour gastronomico in una delle regioni italiane che più si sono contraddistinte per la cucina. Quali sono gli ingredienti chiave dei piatti più noti della cucina emiliana? E come ha fatto, quest’ultima, ad acquisire la notorietà che ha tutt’ora?

Un po’ di storia

La cucina bolognese ha una storia le cui origini risalgono addirittura al Medioevo, quando Bologna era nota come “la Grassa” (proprio per la sua cucina) e “la Dotta” (in questo caso per l’università). Già nel 1300, a Bologna si potevano contare più di 150 osterie, in cui arrivavano sia i prodotti del porto sia le verdure, la frutta e i formaggi dalle campagne circostanti. Proprio per la loro abbondanza e bontà, molte ricette della cucina emiliana sono state poi depositate presso la Camera di Commercio di Bologna negli anni ‘70, così da poterne testimoniare l’autenticità.

Alla base della cucina bolognese ci sono almeno quaranta piatti tipici tra primi, secondi e dolci: se prima, quando i viaggi internazionali erano meno frequenti, questi potevano essere apprezzati solo dagli emiliani o, al più, dagli italiani, oggi questa città è una meta ambita anche da molti turisti stranieri che scelgono di fare un tour gastronomico a Bologna, anche grazie alle sempre maggiori opportunità con cui poter raggiungere l’Italia a poco prezzo e piuttosto facilmente.

Nonostante la continua evoluzione della cucina bolognese, sono proprio le ricette tradizionali a fare di Bologna una meta apprezzatissima dai turisti. Di seguito, quindi, esploreremo i piatti alla base di questa rinomata cucina, dai primi fino ad arrivare a vini e dolci.

I primi piatti della cucina bolognese

Tra i piatti più noti della cucina emiliana e bolognese c’è sicuramente la pasta fresca all’uovo: la pasta lunga come le tagliatelle, gli ancor più noti tortellini e tortelloni e le immancabili lasagne. Ad avere l’origine più antica sono sicuramente i tortellini, la cui tradizione risale al 1112, periodo storico in cui mangiare questa tipologia di pasta era tipico soprattutto del periodo natalizio.

Oltre alle più o meno precise attestazioni storiche, intorno alla storia dei tortellini ruotano molte leggende: secondo una delle più note, ad esempio, la tipica forma dei tortellini sarebbe ispirata all’ombelico di una bellissima donna che l’oste di una locanda di Castelfranco Emilia avrebbe intravisto spiando la sua ospite dal buco della serratura.

Non ci sono certezze sull’origine esatta del tortellino, che potrebbe essere nato a Bologna o a Modena: sicuramente, ancora oggi è possibile notare delle differenze tra i tortellini bolognesi e quelli modenesi. I secondi, infatti, hanno solitamente un ripieno di carne cotta più abbondante, mentre i tortellini bolognesi sono meno ripieni e la carne è aggiunta a crudo. Di solito, soprattutto durante l’inverno, sono tipici in brodo, ma molto comuni sono anche i tortellini al ragù o con la panna.

A meritare un approfondimento sono anche le tagliatelle, le cui misure ufficiali, quelle depositate presso la Camera di Commercio, sono di 8 millimetri di larghezza da cotte e di circa 0,6-0,8 millimetri di spessore. In questo caso, la tradizione prevede che si mangino condite con il ragù. Sebbene si possano trovare in tutta la regione, Bologna e Modena (soprattutto per i tortellini) sono le città in cui è più consigliabile assaggiare questi piatti.

Fonte: Pexels

I secondi piatti più apprezzati

Andando nel dettaglio dei secondi piatti, invece, uno dei più tipici è la cotoletta alla bolognese, risalente al 1600. Rispetto a una cotoletta classica, quella bolognese è quasi sempre di carne di vitello ed è fritta nello strutto, per poi essere messa per qualche secondo nel brodo. Di solito, poi, viene servita con una fetta di prosciutto e del formaggio fatto sciogliere in forno.

Tipico di Bologna è anche il bollito di carne, la cui cottura può richiedere davvero molto tempo. Per preparare il bollito si scelgono solitamente carni di diverso tipo, come ad esempio il maiale, il vitello, il manzo e il pollo, cotte in brodo insieme alle verdure. Di solito, il bollito viene servito insieme alla tipica salsa verde bolognese, preparata con acciughe, prezzemolo, aglio e capperi.

Se la cotoletta alla bolognese e il bollito di carne sono piatti non troppo lontani dalla tradizione italiana, un piatto particolare dell’Emilia-Romagna e di Bologna è la rana fritta o in umido. Anche se può sembrar strano alle persone non abituate a consumare questa pietanza, un tour gastronomico a Bologna non può dirsi completo senza aver dato una possibilità a questo piatto, che può essere gustato sia come secondo piatto, per l’appunto, sia come primo (il risotto con le rane, per esempio).

Piatti come questi sono reperibili facilmente a Bologna e dintorni; le rane, in particolare, si possono trovare anche in altre regioni del nord Italia, come ad esempio la Lombardia, il Veneto e il Piemonte, sebbene ogni città o regione abbia poi le sue ricette tipiche.

Fonte: Pexels

I dolci e i vini tipici di Bologna

Passando ai dolci e ai vini, infine, la città di Bologna è nota soprattutto per la zuppa inglese, un dolce preparato con savoiardi, crema pasticcera e Alchermes, il noto liquore di colore rosso. Questo dolce sarebbe probabilmente nato alla corte dei duchi d’Este grazie alla richiesta di un diplomatico inglese; quest’ultimo, infatti, desiderava mangiare un tipico dolce inglese, il “trifle”, che i cuochi riadattarono secondo le loro possibilità, dando vita a una ricetta ancor più apprezzata.

Tipici della tradizione contadina sono invece le raviole, dei biscotti ripieni di mostarda bolognese e tipici della festa di San Giuseppe, che cade il 19 marzo. Oltre alla preparazione classica, alcune raviole sono preparate con l’Alchermes e in questo caso assumono quindi il tipico colore rosso del liquore. Infine, da assaggiare durante un tour gastronomico a Bologna è anche la torta di riso, un dolce risalente al XV secolo a base di latte, uova, mandorle, frutta candita e, come si evince dal nome, riso.

Più comune nel periodo natalizio è poi il certosino, un dolce molto speziato a base di frutta secca, frutta candita, miele, cioccolato fondente e mostarda, più altri ingredienti a scelta. Organizzando un tour a Bologna a Natale, sarà sicuramente molto facile trovare questo dolce nei principali ristoranti e pasticcerie.

Per quando riguarda i vini, invece, alcuni tra i più tipici sono il Pignoletto DOCG e il Barbera dell’Emila DOCG: il primo è un vino bianco, ideale per i secondi a base di carne o di pesce, mentre il secondo, un rosso corposo, si adatta decisamente meglio a un piatto di pasta come la lasagna o le tagliatelle al ragù. Tipico della zona è anche l’Amaro Montenegro, conosciuto in tutta Italia e preparato con una varietà di erbe aromatiche.

Bologna e l’Emilia-Romagna in generale si prestano benissimo a un tour gastronomico: tra pasta fresca, secondi e bevande tipiche, un viaggio in queste località si rivelerà un’esperienza culinaria unica e da leccarsi i baffi.

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