Una birra made in Puglia: Raffo lancia la nuova linea con orzo e grano 100% italiani

Manuela Titta  | 28 Feb 2024  | Tempo di lettura: 3 minuti

Identità territoriale ed altissima qualità dei prodotti: nel mondo della birra sta per arrivare un nuovo prodotto. Andiamo in Puglia, terra del grano, che dopo la birra storica, Raffo Ricetta Originale, sta per presentare un secondo prodotto: Raffo Lavorazione Grezza. Ma andiamo per gradi e vediamo cosa c’è di interessante in questa operazione. 

La bevanda sacra agli dei

I cereali accompagnano l’uomo nel suo viaggio millenario: fonte di nutrimento, di sviluppo tecnologico, i cereali sono stati una parte fondamentale del nostro sviluppo. La fermentazione di questi cereali è andata di pari passo con la loro produzione ed è per questo che la birra ha origini antiche: non si parla solo di una bevanda, ma di qualcosa che trovava un significato profondo anche in termini religiosi e rituali. 

Pane liquido

Nel Medioevo è stata costruita una forte identità, non solo a livello territoriale e culturale, ma anche a livello gastronomico. Siamo quindi arrivati ad uno dei prodotti simbolo di quest’epoca, quando il sapere era in mano ai monaci che con rigore, intuito, sperimentazione e ricerca crearono ricette che sono giunte a noi con tutto il loro carico di storia. La birra antica era qualcosa di denso dal sapore dolciastro, poi ci fu l’introduzione del luppolo risalente all’epoca di Carlo Magno e questo contribuì al gusto più amarognolo che conosciamo oggi. Il luppolo ha anche una funzione tecnologica perché aumenta la conservabilità della birra grazie al suo effetto batteriostatico. 

Nonostante la birra sia prevalentemente appannaggio della zona centro nord dell’Europa, dobbiamo sempre ragionare in termini di contaminazione: ecco quindi che la birra arrivava anche nell’area mediterranea dove il consumo era rilevante.  

Marchio e stabilimento produttivo pugliesi

Orzo e grano duro pugliesi sono gli ingredienti della Raffo Lavorazione Grezza: il nome ci dice che le materie prime non sono raffinate, punto di forza di un progetto che vuole rafforzare il brand locale. Si avrà una birra non filtrata, un prodotto che mantiene i lieviti usati per la fermentazione: queste birre tendono ad avere un aspetto più torbido rispetto alle filtrate, ma a livello organolettico si presentano con un maggior carattere e con la giusta intensità. Rispetto alla birra filtrata, dal sapore più netto, la non filtrata ha un gusto più complesso, con un aroma più forte. 

Restyling del marchio

Il progetto punta molto non solo sulla qualità delle materie prime e della lavorazione, ma anche sulla bottiglia che deve trasmettere subito le scelte che contraddistinguono il prodotto. Per il design della nuova bottiglia di casa Peroni (dal 2016 Gruppo Asahi) si è preso spunto dalle bellezze della Puglia: è stato scelto il Castello aragonese di Taranto che con le sue torri affascina tutti i turisti che recano in Salento, terra meravigliosa tra storia e natura incontaminata. Il colore giallo è stato scelto per evocare i campi di grano e su questo c’è poco da dire: l’oro del grano pugliese è un colpo d’occhio straordinario che rende bene il pregio del prodotto. Come ultima nota la texture che è stata scelta volutamente grezza, proprio per rimarcare le caratteristiche della birra. 

La soddisfazione dei mastri birrai

Il processo produttivo della Raffo Lavorazione Grezza ha creato un prodotto che arrivasse in maniera autentica al consumatore, cercando di preservare gli aromi naturali che vengono fuori dalle materie prime. Questa birra è un modo per esaltare i cereali pugliesi non raffinati ed incarnare lo spirito di questa terra generosa.

Manuela Titta
Manuela Titta

Manuela Titta, cuoca per passione, gastronomo di professione e sommelier per vocazione



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