Conclusa ieri la nuova edizione di Birraio dell’Anno, al Tuscany Hall di Firenze. Questo premio riconosce il miglior artigiano della birra che, nell’anno appena trascorso, si è contraddistinto per costanza, risultati e innovazione. Il premio giunto alla 15° edizione, è stato conferito a Enrico Ciani del birrificio di Assisi, Birra dell’Eremo. Ho deciso di chiamare Enrico per farmi raccontare le sue impressioni su questo importante risultato.
“Sicuramente molto emozionante – mi spiega al telefono Enrico- Ricevere un riconoscimento ambito ti da sempre una grande soddisfazione, già da quando ho scoperto di essere tra i primi 20 birrai dell’anno. Una grande gioia che è un pò come ciliegina sulla torta di tutto il lungo percorso che ci ha portato fino a qui.”
“Sin da subito ho cercato di far diventare questo il mio lavoro, mi sono laureato in agraria e ho avuto l’opportunità di approfondire le mie conoscenze al livello scientifico e tecnico al CERB (Centro di Ricerca per l’eccellenza della Birra di Perugia). Mi sono laureato nel 2010 e nel 2012 ho aperto il birrificio.”
“All’epoca la situazione era molto differente rispetto ad oggi, il mestiere di birrario non era riconosciuto. Molti di mi chiedevano che mestiere facessi e quando rispondevo che ero un birraio non la consideravano come una vera professione. Oggi le cose sono cambiate per fortuna.”
“Questa non è una domanda facile, ho difficolta a risponderti perché tutte le mie birre sono come dei figli” E come dargli torto, quando metti tutta la tua passione e le tue conoscenze per creare una buona birra poi difficilmente riesci ad averne una preferita, come appunto difficilmente un genitore riesce ad avere una preferenze per un figlio.
“In linea di massima le birre per cui siamo più richiesti sono birre a stampo americano dove la luppolatura ha una grande importanza come ad esempio le IPA.” Mi spiega Enrico ed infatti il luppolo è una delle componenti più importanti della birra, oltre a donare il tipico sapore amaro riesce anche ad apportare profumi e aromi che rendono unica ogni birra artigianale in base al tipo di luppolo e alla quantità utilizzata. “Le nostre sono birre a bassa fermentazione – continua Enrico- abbiamo anche una linea di birre a fermentazione spontanea, lavoriamo con la frutta con le botti, lavoriamo in modo trasversale perché mi piace lavorare su tanti stili.”
Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.
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