Val Ceno da scoprire, tra castelli medievali e specialità gastronomiche

Marianna Notti  | 30 Nov 2023  | Tempo di lettura: 4 minuti
Val Ceno Castello di Bardi

La leggenda narra che i corsi d’acqua Taro e Ceno, che sgorgano entrambi dalle falde del Monte Penna, abbiano fatto a gara per vedere chi dei due sarebbe arrivato prima a valle. Al vincitore sarebbe spettato il rango di fiume e avrebbe proseguito il suo corso fino al Po. E fu così che il Ceno rimase un semplice torrente, che oggi si getta nel Taro all’altezza di Fornovo, in provincia di Parma.
La Val Ceno è forse meno nota della parallela Val Taro (rinomata, tra le altre cose, per i funghi porcini), tuttavia è altrettanto ricca di scorci caratteristici e specialità gastronomiche. L’itinerario che vi proponiamo parte da Varano e arriva a Bardi, alla scoperta di tre bellissimi castelli medievali e di una cucina semplice e golosa.

Varano, tra storia e motori

Uno dei primi paesi che si incontrano percorrendo la SP28, da Fornovo, in direzione di Bardi, è Varano de’ Melegari. A dominare il piccolo borgo, si erge il Castello Pallavicino, una fortezza a scopo difensivo, costruita dalla famiglia Pallavicino all’inizio dell’XI secolo.
Per gli amanti dello sport e della velocità, il paese – non a torto designato come fulcro della “motor valley” – è sede dell’Autodromo Riccardo Paletti e della nota azienda automobilistica Dallara. Proprio a fianco sorge l’omonimo museo, dove ammirare tutte le automobili da corsa che hanno fatto la storia della casa.

Val Ceno anolini in brodo
Gli anolini in brodo sono uno dei primi piatti per eccellenza delle trattorie valcenesi

Varsi, il lago e i castelli

Procedendo sulla strada che porta a Bardi, troviamo il Castello di Golaso. Anch’esso costruito in origine per scopi di difesa, in epoca rinascimentale è stato trasformato in casa-forte signorile. Di proprietà privata, il Castello di Golaso è ammirabile solo dall’esterno, ma offre un panorama eccezionale a chi si trova a percorrere la strada provinciale.
Se questo maniero si è conservato intatto, meno fortunato è stato il destino del Castello di Varsi, di cui rimangono in piedi solo tre delle torri e qualche tratto di mura.
Varsi offre attrattive anche per gli amanti della natura: nei pressi del paese partono numerosi sentieri per raggiungere luoghi incantevoli, come le Cascate del Rio Golotta e la vetta del Monte Dosso, ma anche per arrivare sul greto del torrente Ceno, molto frequentato in estate per la piacevolezza delle sue acque. Infine, il paese è noto anche per il piccolo lago, circondato da pioppi, perfetto per una tranquilla passeggiata e una pausa rilassante.

Bardi e la sua fortezza

Il borgo di Bardi è la fine del nostro itinerario. Il paese è un piccolo gioiello, dove la pietra più preziosa è sicuramente il Castello Landi, una rocca fortificata che domina un buon tratto della Val Ceno. Interamente visitabile e perfettamente conservato, il castello è anche sede di alcuni interessanti musei: il Museo della Civiltà Valligiana; le 5 Sale Alpine dedicate al capitano Pietro Cella; il Museo della fauna e del bracconaggio e il Museo archeologico della Valle del Ceno.

Val Ceno torta fritta
La torta fritta, servita con salumi locali, è un antipasto tipico della Val Ceno

Cosa mangiare in Val Ceno

La cucina della Val Ceno è semplice, ma gustosa e ricca. Uno dei grandi classici di tutte le trattorie e ristoranti della zona è la torta fritta. L’impasto del pane viene steso in sfoglie sottili, tagliato a losanghe e fritto nello strutto bollente. La torta fritta è perfetta per accompagnare i salumi che si producono in Val Ceno e che sono quelli tipici di tutto il parmense: dal salame al prosciutto, dalla coppa alla pancetta, fino al lardo. Ottimi sono tutti i piatti a base di funghi: porcini in autunno e prugnoli in primavera. Tra i secondi, molto apprezzata nei mesi freddi è la cacciagione, il cinghiale soprattutto, cotto in umido e servito con la polenta. Tra i formaggi impossibile non citare il Parmigiano Reggiano di montagna, prodotto dai numerosi caseifici che troviamo risalendo la valle. Anche in Val Ceno, come in tutta la provincia di Parma, le paste ripiene sono un must: gli anolini in brodo e i tortelli d’erbetta sono i grandi classici, declinati poi in innumerevoli varianti di farcitura. Menzione d’onore spetta, infine, alle torte salate: la torta di patate, la torta d’erbe (o bietole) e il suo alter ego invernale, la torta di verza. Insomma, un itinerario da percorrere rigorosamente prima di mettersi a dieta.

Val Ceno Parmigiano Reggiano di montagna
Il taglio della forma del Parmigiano Reggiano. In Val Ceno si produce quello di montagna

Marianna Notti
Marianna Notti


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