Val di Fassa: itinerario gastronomico tra tradizione e cibi unici

Francesco Garbo  | 14 Dic 2023  | Tempo di lettura: 3 minuti

La Val di Fassa è una delle principali valli dolomitiche ed è situata nel Trentino nord-orientale, non è solo rinomata per i suoi paesaggi mozzafiato e le piste da sci di fama mondiale, ma anche per la sua straordinaria offerta gastronomica. Scopriamo insieme un itinerario gastronomico alla scoperta della cultura gastronomica di questi luoghi.

Tra i rifugi e ottimi formaggi

Tra le strutture che caratterizzano questo luogo sono i rifugi e le malghe presenti sulle montagne della Val di Fassa sono autentici scrigni di sapori genuini. Qui potrai assaporare piatti tipici della tradizione trentina, preparati con ingredienti locali e ricette tramandate di generazione in generazione. Dallo speck alle zuppe di orzo, fino alle polente e ai formaggi d’alpeggio, ogni piatto racconta la storia e l’autenticità di questa terra. Un percorso imperdibile per gli amanti dei latticini è la Strada dei Formaggi, un itinerario che porta alla scoperta della produzione casearia locale. Visita le malghe e le latterie dove vengono lavorati i formaggi tipici della zona, come il famoso “Puzzone di Moena DOP”, e assisti al processo di produzione mentre i formaggi maturano lentamente tra le maestose cime dolomitiche.

La Val di Fassa è ricca di eventi enogastronomici che celebrano i prodotti del territorio. Durante l’anno, numerose sagre e feste popolari offrono l’opportunità di assaporare i piatti tradizionali in un’atmosfera festosa e conviviale. Ogni evento è un’occasione unica per immergersi nella cultura gastronomica locale. Per chi ricerca esperienze culinarie più sofisticate, la Val di Fassa vanta anche ristoranti d’autore e chef stellati. Qui, la tradizione si unisce alla creatività, offrendo piatti raffinati che reinterpretano i sapori locali in chiave contemporanea. Da piatti a base di cervo a reinterpretazioni innovative dei dolci tradizionali.

I cibi tipici da non perdere

Molti i cibi da assaggiare in questa zona, sia in ristoranti a conduzione familiare in tipico stile montanaro si a in malghe. Tra i cibi tipici da non perdere ci sono sicuramente i crauti, dal termine ladino crauc che a sua volta deriva da tedesco Kraut che significa erba. Il cavolo cappuccio viene lasciato fermentare con il sale, il sapore accidino è proprio frutto della fermentazione. Tra i primi i canederli una specie di gnocchi realizzati con il pane raffermo, uova e latte e insaporiti con lo speck nella versione con carne o con il formaggio nella variante vegetariana e conditi con burro fuso aromatizzato con erbe come il prezzemolo o l’erba cipollina. I canaderli non sono consumati solo in versione salata ma anche dolce con albicocche o fragole. Tra i secondi il gulasch, termine ungherese che significa zuppa del mandriano, una gustosissima zuppa di carne cotta fino a farla diventare morbidissima. Come non nominare poi gli ottimi formaggi come il Puzzone di Moena protetto dal marchio DOP e il Cuore di Fassa.

Proseguiamo con gli Zalten, dal tedesco selten che vuol dire a volte, un pane dolce con frutta secca tipico della cucina povera. Nel corso degli anni questo pane si è sempre più arricchito con pinoli, noci per dar vita a un pane ricco e goloso. Da assaggiare il tipico strudel preparato con le ottime mele di zona e impreziosito da pinoli e cannella, una vera delizia. Chiudiamo con le Fortaie dal ladino fortaes, un dolce preparato spesso durante le feste di paese a base di pastella con uova e latte fritta attorcigliata in olio e ricoperta poi con zucchero a velo e marmellata di mirtilli rossi.

Francesco Garbo
Francesco Garbo

Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.



Ultimi Articoli

©  2024 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito Fytur