
Tra le isole pontine ce n’è una troppo spesso trascurata, forse perché lontana dalle sue sorelle maggiori e più vicina a Ischia. Ventotene tranquilla, con panorami naturali e lontana dal turismo di massa merita la chance di essere visitata ed esplorata. Impossibile non innamorarsi delle sue spiagge e delle terrazze che si affacciano sul Tirreno, ma anche della sua storia e delle rovine al centro dell’isola.

L’unico modo per raggiungere questo gioiello al largo delle coste laziali è attraverso una barca. Il primo luogo infatti di cui ci si innamora è proprio il porticciolo, dal quale partire per scoprire pian piano tutta l’isola. La prima cosa che colpisce è il silenzio; si sente solo il frusciare del vento e il brusio di coloro che animano questo piccolo borgo. Infatti, in quest’isola con case dai colori sgargianti, non ci sono automobili; si gira a piedi. Ciò rende la visita molto rilassante e particolare. Nonostante le spiagge e il mare siano l’attrattiva principale, anche l’entroterra merita di essere vissuto. È obbligatorio concedersi una visita al Museo Archeologico, che organizza passeggiate presso le antiche cisterne romane e le rovine di Villa Giulia, fatta edificare dall’imperatore Augusto e poi destinata all’esilio di sua figlia Giulia. Le spiagge e le calette sono tappe imperdibili per conoscere l’isola: Cala Nave, la più famosa, si trova davvero a pochissima distanza dal porto ed è quindi raggiungibile a piedi. Per chi vuole vivere appieno il mare; basterebbe compiere l’escursione in gozzo tra le calette, per fermarsi a largo e fare un bagno in mare aperto.

Nonostante le dimensioni ridotte, Ventotene vanta una ricca tradizione culinaria che unisce terra e mare. La sua cucina, infatti, nasce dalla fusione tra ciò che cresce nella terra scura e vulcanica e ciò che ogni giorno viene pescato al largo. Sono piatti considerati poveri perché preparati con ingredienti semplici e dal gusto autentico. Uno dei simboli gastronomici è la lenticchia di Ventotene, presidio Slow Food e ingrediente principe di zuppe e piatti contadini. Tra i piatti iconici dell’isola ci sono i paccheri con rana pescatrice e capperi, gli spaghettoni di terra e mare, con vongole e asparagi. Da non perdere, però, le pietanze di pesce come i calamari ripieni, la murena in scapece con cipolle rosa, il polpo arrosticciato con le lenticchie e l’immancabile fritto di mare. Naturalmente ogni pasto deve essere accompagnato con il Pandataria, un vino bianco del luogo dal gusto salino e aromatico, prodotto dall’azienda Candidaterra con uve Fiano, Greco e Falanghina.
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