Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC

PaesidelGusto , 21 Mag 2019

Il Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC è un apprezzato vino marchigiano a Denominazione d’Origine Controllata che viene prodotto in provincia di Ancona e, parzialmente, anche in quella di Macerata.

Si tratta di un vino bianco, la cui produzione è assicurata dalle uve Verdicchio per una percentuale non inferiore all’85% del totale. Il disciplinare, così come approvato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo è riportato nelle sue caratteristiche essenziali nella scheda prodotto seguente.

Scheda prodotto: Verdicchio dei Castelli di Jesi

  • Zona di produzione: la zona dei Castelli di Jesi, in provincia di Ancona
  • Vitigni: Verdicchio con aggiunta di Malvasia toscana e Trebbiano toscano (non più del 15%)
  • Resa massima per ha: 150 qli
  • Resa massima di uva in vino: 70%
  • Gradazione alcolica minima: 11,5%
  • Acidità totale: 5-7 per mille
  • Estratto secco netto: 18-28 per mille
  • Invecchiamento: nessuno
  • Caratteristiche organolettiche: colore paglierino tenue, brillante; profumo delicato, caratteristico; sapore asciutto, armonico, con retrogusto gradevolmente amarognolo
  • Qualificazioni: qualora il prodotto venga vinificato nella zona di produzione più antica può portare la qualifica “Classico”
  • Tipologie: viene prodotto anche nel tipo “Spumante”
  • Abbinamenti: pesci cucinati alla brace od in umido bagnati dallo stesso vino, triglie all’anconetana, primi piatti importanti e carni bianche cucinate semplicemente

L’uso della bottiglia “Anfora”

L’imbottigliamento del Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC è, nella maggior parte dei casi, effettuato attraverso l’impiego di una bottiglia specifica, detta anfora. Si tratta di una bottiglia di vetro verde, con base poco pronunciata e corpo sagomato, dal collo corto ma spalla fortemente inclinata.

Questa tipologia di bottiglia è storicamente recente: fu realizzata su progetto di Antonio Maiocchi nel 1954, e commissionata dai Fazi Battaglia di Cupramontana. L’obiettivo era offrire al Verdicchio una bottiglia che, mantenendone inalterate le caratteristiche organolettiche, offrisse a questo vino marchigiano una immediata riconoscibilità sul mercato.

Parte integrante del design italiano del secondo dopoguerra, questa bottiglia è ancora oggi ampiamente utilizzata, non solo per il Verdicchio dei Castelli di Jesi ma per molti vini provenzali che necessitano di un vetro “schermante”, di colore piuttosto scuro.

Cenni storici

La coltivazione del Verdicchio dei Castelli di Jesi per la produzione dell’omonimo vino jesino ha avuto, nel corso del Novecento, periodi più o meno felici. Durante il boom economico degli anni Sessanta il Verdicchio divenne uno dei più esportati all’estero, anche grazie al miglioramento delle tecniche produttive e di raccolta. Per contro, gli anni Settanta registrarono un forte decremento in quantità e qualità del prodotto.

Dagli anni Ottanta, infine, si è assistito a un progressivo recupero nella fiducia produttiva e dei consumatori rispetto a questo vino che è divenuto, negli ultimi anni, una eccellenza enologica italiana a livello mondiale.

Abbinamenti in tavola

Il Verdicchio dei Castelli di Jesi, come vino bianco, trova nella cucina mediterranea il suo areale di abbinamento tradizionale. Non sono esclusi i piatti della cucina marchigiana, soprattutto le carni bianche e i bolliti, i primi a base di funghi e tartufi, le verdure e le specialità fritte.

Ancor più riuscito è l’abbinamento Verdicchio con il pesce, dalle tipicità adriatiche fino ai molluschi, ai crostacei e agli esemplari meno vicini geograficamente.

La Strada del Verdicchio dei Castelli di Jesi

Sono circa settanta i chilometri della Strada del Vino DOC Verdicchio dei Castelli di Jesi. Un percorso enoturistico che si inserisce nel novero delle Weinstraße, ricco di suggestioni storico-ambientali.

Da Jesi si passa per Montecarotto, Serra San Quirico, Cupramontana e Staffolo, arrivano alfine a Castelbellino. L’itinerario permette di immergersi nella rigogliosa e calma natura delle Marche, tra morbide colline coltivate a Verdicchio. Allo stesso tempo, non mancano splendidi borghi medievali e suggestivi manieri, dove scoprire l’essenza più pura della regione.


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