Tra le affascinanti colline dell’Ogliastra, nel cuore più autentico della Sardegna, i culurgiones rappresentano una vera e propria istituzione nel panorama gastronomico sardo. I culurgiones sono ravioli con la chiusura a forma di spiga e il ripieno cremoso. Questi ravioli hanno recentemente guadagnato fama internazionale dopo che niente di meno che la prestigiosa guida Taste Atlas li ha incoronati come uno dei migliori piatti di pasta del mondo, ponendoli al settimo posto della classifica. Ma andiamo a scoprire cosa rende i culurgiones tanto speciali da brillare come una stella nel firmamento della gastronomia globale.
chiusura “a spighitta” dei culurgiones
La chiusura dei culurgiones, tipica di questi ravioli è chiamata “a spighitta” e non è solo un vezzo creativo culinario, ma simboleggia la sentitissima tradizione agricola sarda. Il sorprendente ripieno dei culurgiones è composto da patate lesse, pecorino sardo e menta, racchiude tutta la semplicità dei sapori della Sardegna. Dopo essere stati accuratamente sigillati con la chiusura “a spighitta” e cotti, i culurgiones vengono solitamente conditi con un sugo semplice di pomodoro e pecorino sardo grattugiato. Inutile dire che il risultato finale è un piatto straordinario, con la sua morbidezza e cremosità che avvolgono il palato e con la menta che lascia un retrogusto fresco e leggermente pungente.
Culurgiones
L’origine dei culurgiones affonda le sue radici nelle antiche tradizioni agricole dell’Ogliastra. Un tempo questi ravioli, rappresentavano infatti un’offerta per celebrare il raccolto del grano ed esprimere gratitudine verso la terra, per aver prodotto con generosità un alimento così importante per la sopravvivenza della comunità. L’usanza della chiusura “a spighitta” richiamava simbolicamente la prosperità e abbondanza della terra.
I culurgiones vantano numerose varianti locali, mantenendo però fedelmente gli ingredienti principali del ripieno, che possono variare leggermente a seconda delle zone. Per esempio a Jerzu, viene utilizzato come formaggio il fiscidu, un pecorino prodotto localmente. In ogni angolo dell’Ogliastra insomma, i culurgiones assumono una propria identità riflettendo la diversità delle comunità locali, rimanendo però sempre fedeli all’antica tradizione.
culurgiones con pomodoro fresco
Anche nel caso dei culurgiones sardi, ci troviamo di fronte a molto di più di un semplice piatto regionale, ma a un vero e proprio simbolo di ospitalità e senso di appartenenza della gente sarda. Assaporare un piatto di culurgiones è un’esperienza che ci auguriamo che tutti possano provare, ogni morso è un viaggio in una cultura antichissima che ha radici profonde nella terra, una manifestazione d’amore e profondo rispetto per le tradizioni. Nonostante la loro semplicità, i culurgiones vedono la loro popolarità crescere costantemente, sia a livello locale che internazionale, grazie alla combinazione di sapori autentici, genuini e una cura artigianale della preparazione.
Se la guida online che si occupa di classifiche alimentari Taste Atlas ha inserito i culurgiones nella top ten dei migliori piatti di pasta, è interessante notare anche che non sono l’unico piatto sardo in classifica, infatti troviamo al 16esimo posto anche i malloreddus alla campidanese. Ma in generale, permettendoci a ragione un guizzo patriottico, segnaliamo che tra i 50 piatti di pasta selezionati, ben 42 sono italiani: sui primi posti del podio non potevamo non trovare infatti, le pappardelle al cinghiale e la pasta alla carbonara, tra le più amate dagli italiani e non solo.
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