Viaggio sensoriale tra i vini pugliesi: alla scoperta di una terra di eccellenze

Stefano Maria Meconi  | 16 Mag 2022  | Tempo di lettura: 4 minuti

Credits foto apertura: Gaetano Giordano

La Puglia è una terra in cui ogni stagione offre scenari inediti, colori intensi e profumi aromatici spolverati di salsedine mediterranea o intrisi di essenze boschive. Vivere la Puglia significa quindi anche immergersi in un viaggio sensoriale tra paesaggi incantevoli e biodiversità vivacissima, una combinazione che dona materie prime uniche. Ecco perché raccontare questa regione non può prescindere dal presentare e assaporare i suoi incominci prodotti enogastronomici. Proprio qui il panino di semola con polpo è stato un pasto da  assaporare passeggiando prima che gli street food andassero di moda. Qui si registra il più alto tasso di consumo di pesce crudo al mondo. Qui il vino è una cosa seria.

Nel vino pugliese scorre da secoli un legame unico tra l’uomo e la natura

Vino rosato

Pouring rose wine into glasses from a bottle

Il legame tra l’uomo e il vino in Puglia è una simbiosi che affonda le sue radici in millenni di storia e secoli di tecniche produttive. Già Plinio esaltava le Malvasie Nere pugliesi, il Negroamaro locale e l’Uva di Troia. Qualche secolo dopo i Crociati brindavano con fiumi di vino all’imminente viaggio per la Terra Santa per il quale fremevano di imbarcarsi anche ettolitri di vino stipati nelle cantine tarantine in roccia. Fino a pochi decenni fa i vini pugliesi erano considerati da taglio ed erano destinati ad arricchire solamente quelli prodotti al Nord. Negli ultimi trent’anni i vitigni autoctoni sono invece stati finalmente al centro di un progetto di valorizzazione. Oggi si riconosce collettivamente la qualità del Primitivo, del Negroamaro, del Nero di Troia e del Bombino bianco, dell’Aleatico, della Malvasia Nera, dell’Ottavianello e del Susumaniello: in totale sono 35 i vitigni autoctoni pugliesi, riconosciuti o di antica coltivazione.

Un viaggio enogastronomici in Puglia non può dirsi completo senza un percorso tra le cantine storiche, dove è possibile assaporare vini noti in tutto il mondo, e quelle più giovani dove la forza delle nuove generazioni desidera portare avanti un’antica tradizione puntando su qualità e autenticità. Prendete parte alla vendemmia, pranzate nelle realtà locali e fate il giro delle vigne. E di notte? Dormite in una masseria, coccolati dall’aroma proveniente dai filari sotto un lenzuolo di stelle. 

Quali sono i vini di Puglia?

Un tour enogastronomico tra le vigne della Puglia parte dalla Daunia e dalla Murgia. Tra le province di Foggia e Bari potete assaggiare il fenomenale Nero di Troia, dal quale si ricava dell’ottimo vino rosso pugliese in diverse versioni, tutte caratterizzate da complessi ed eleganti sentori di viola e liquirizia. La zona della bassa Murgia e della Magna Grecia, tra Gioia del Colle e Manduria, è invece la terra del Primitivo, un vitigno che dona rossi intensamente profumati e decisamente corposi, ai quali conferiscono personalità ricche note di ciliegia e frutta matura. Manduria, antica città messapica, è proprio il cuore di un itinerario alla scoperta di questo nettare divino; d’altronde la località dà il nome alla Doc Primitivo di Manduria e alla Docg Primitivo di Manduria Dolce Naturale. Il Primitivo è un vitigno largamente diffuso anche nel Salento, dove però grande protagonista è il Negroamaro presente in oltre 30.000 ettari vitati nelle tre province di Lecce, Brindisi e Taranto. In origine rustica e un po’ burbera, questa varietà è il fiore all’occhiello di moltissime Doc pugliesi e oggi trova nuove armonie sia in purezza che con altre varietà autoctone più morbide come la Malvasia. Il Negroamaro è ottimo in purezza, sia rosso che rosato, ma anche se vinificato in bianco. A cosa accompagnarlo? Piatti della tradizione salentina come le sagne ‘ncannulate o i turcinieddhri sono perfetti con il Negroamaro. 

Scoprire i vini tipici pugliesi con “Cantine Aperte” il 28 e 29 maggio

Cantine aperte

Cantine aperte. Foto di Angelo di Cugno

Il 28 e 29 maggio, due giorni alla scoperta dei luoghi in cui da secoli si produce l’incredibile vino pugliese secondo tecniche e valori dalle antiche origini. Cantine Aperte è uno dei più importanti appuntamenti enoturistici in Puglia e si tiene l’ultimo fine settimana di maggio. In quei giorni le cantine aderenti al Movimento Turismo del Vino sono pronte ad accogliere tutti gli appassionati tra degustazioni e visite guidate. 

Partecipare a Cantine Aperte non è solo un’occasione per scoprire le tradizioni locali, ma un’esperienza che coinvolge tutti i sensi e vi conduce in lunghe passeggiate tra le sfumature dei filari, i profumi della campagna e i racconti dei vignaioli dalla viva voce dei protagonisti.

Ma Cantine Aperte vuole essere un appuntamento di festa e divertimento in tutti i sensi. Ecco perché non mancano musica, arte, spettacolo e tante altre sorprese ideate per rendere indimenticabile il soggiorno degli ospiti e le loro future giornate, acquistando dai produttori locali i migliori vini pugliesi. 

Continua il viaggio su viaggiareinpuglia.it

Stefano Maria Meconi
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