Weekend tra vino e tartufi: itinerario nelle Langhe meno turistiche

Eugenio Amodeo  | 15 Set 2025
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Per chi desidera scoprire il cuore autentico delle Langhe senza ritrovarsi nei luoghi più affollati, l’itinerario tra Monforte d’Alba, Novello e Roddi è un invito a rallentare e respirare un Piemonte più intimo, fatto di colline morbide, piccoli borghi in pietra e panorami che sembrano sospesi nel tempo.

Tre tappe meno conosciute ma altrettanto belle

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Monforte d’Alba è una perla medievale arroccata sulle colline, con un centro storico perfettamente conservato e una piazza-teatro, l’Auditorium Horszowski, che regala un’acustica unica e viste che si aprono fino al Monviso. Passeggiare tra le sue vie silenziose, tra portici e scorci panoramici, è già un’esperienza immersiva. Poco distante, Novello sorprende con la sua quiete aristocratica: dominato da un elegante castello, il paese è circondato da vigneti che producono il raro Nascetta, un vino bianco autoctono che sta vivendo una nuova stagione di gloria. Qui si respira l’atmosfera di un Piemonte agricolo e raffinato, dove le stagioni scandiscono ancora il ritmo della vita. Infine Roddi, più defilato ma ricco di fascino, vanta un castello ristrutturato, strette viuzze in salita e un legame profondo con la cultura del tartufo: proprio qui, infatti, ha sede una delle scuole più note per la preparazione dei cani da tartufo, una tradizione tramandata con orgoglio.

L’eccellenza enogastronomica italiana nel raggio di pochi chilometri

In queste tre località, il vino e il tartufo bianco d’Alba sono protagonisti assoluti della tavola, raccontando la storia di un territorio che ha saputo mantenere intatta la propria identità. A Monforte, numerose cantine accolgono i visitatori per degustazioni del celebre Barolo, prodotto proprio nelle colline circostanti: un vino potente e complesso, perfetto da accompagnare ai piatti della tradizione. In autunno, con l’arrivo dei tartufi, ogni ristorante propone menù dedicati, in cui la semplicità della cucina langarola lascia spazio alla valorizzazione delle materie prime. Da non perdere i tajarin al burro con tartufo, la carne cruda battuta al coltello e i ravioli del plin, magari serviti “al tovagliolo”, come vuole la tradizione. A Novello, oltre al Barolo, è d’obbligo assaggiare la Nascetta, vino bianco dal profumo erbaceo e agrumato, perfetto con i formaggi locali. E a Roddi, patria della cultura tartuficola, si può assistere a dimostrazioni pratiche di cerca del tartufo nei boschi, un’esperienza affascinante che unisce natura, storia e passione. Qui l’enogastronomia non è solo un piacere per il palato, ma una vera e propria immersione culturale. Il weekend perfetto per chi cerca sapori autentici, silenzi rigeneranti e una bellezza che non ha bisogno di mettersi in mostra.

Eugenio Amodeo
Eugenio Amodeo


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