Zerli e cicirielli, in questa cittadina a colori sul mare della Liguria ancora si mangiano dei pesci dimenticati (e buonissimi)

Marianna Di Pilla  | 22 Set 2024
[foto @Michele Vacchiano - Shutterstock.com/solo uso editoriale]

Splendido borgo marinaro di origine bizantina, ricordato da Dante nel Purgatorio e posto in posizione favorita sulla costa non lontana da Savona, Noli si apre su un mare generoso che dona ai suoi pescatori pesce fresco e locale. Da conoscere e assaggiare nelle tante ricette delle tradizione, che in Liguria non mancano soprattutto nella cucina di pesce  (come le seppie in zimino).

Zerli e cicirielli, cosa sono e come si mangiano

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Pesci di Noli, zerli e cicirielli, [foto @Michele Vacchiano – Shutterstock.com/solo uso editoriale]

A Noli, affacciata sul suo piccolo golfo, puoi ancora degustare piatti a base di zerli e cicirielli, pesciolini del mar Ligure che sembrano appartenere al passato ma che qui rivivono ogni giorno.

Cicirielli di Noli

Il Gymnammodites cicerellus (Cicerello) è una specie di pesce azzurro che vive sia vicino alle coste che al largo fino a 120 metri di profondità. Si riunisce in banchi molto numerosi, in prossimità delle coste sabbiose e costituisce una facile preda per gli altri pesci carnivori e per gli uccelli acquatici. Si riproduce da novembre a gennaio, mesi durante i quali si avvicina alla costa. Raggiunge una lunghezza massima di cm 15-16.

La pesca, del tutto costiera, è “a strascico” e si esegue con la sciabica, rete antichissima la cui origine è probabilmente araba. Utilizzata per lo più nel Ponente, ogni spiaggia ne aveva un esemplare. Oggi sopravvive in poche località e questo è l’esempio di Noli. La sciabica è una rete formata da due parti principali: la manica (sacco), un cono a maglie fitte in fondo al quale si raccoglie il pescato, e due bande o ali a maglie progressivamente più larghe a cui si collegano i cavi di traino, dette sciabicotti.

La messa in opera avviene con una barca a remi: dopo aver fissato l’estremità’ di un cavo a riva, i pescatori “filano” la rete mentre percorrono in mare un ampio semicerchio e portano l’altro capo nuovamente a riva, a circa 100 metri dal primo.

A questo punto inizia il tiro a mano, lento e continuo, dei pescatori dalla spiaggia, trascinando la sciabica sulla riva: si chiude così il semicerchio e i pesci rimangono nel “sacco”.

I Cicirielli entrano nella gastronomia locale in piatti di frittura di pesce, consumandoli senza alcuno scarto. La tradizione vuole che vengano conservati “allo scabecciu” (al carpione): dopo aver subito una leggera essicazione utilizzando essicatoi in legno (un tempo la perdita del 15 % di umidità si eseguiva direttamente a riva, su graticci, utilizzando l’energia solare) vengono fritti e posti in arbanelle con aceto e sale.

Zerli di Noli

Il mare del golfo di Noli è ricco anche gli zerri, denominati localmente zerli, pesci dalle piccole dimensioni che rientrano nel pescato tradizionale della Liguria.

I maschi degli zerli raggiungono 20 cm di lunghezza, le femmine 16 cm. Colore argenteo, ma non molto brillante, presentano una macchia nera quadrangolare sui lati, dorso grigio bruno (tranne che nel periodo riproduttivo) e ventre grigio bianco. Ermafroditi, passano prima attraverso la fase femminile: sono prevalentemente femmine fino alla lunghezza di cm 15.

Gli Zerli o Zerri vengono conservati “allo scabècciu” (al carpione): dopo aver subito una leggera essiccazione perdendo il 15 % di umidità, in modo da evitare l’utilizzo di farina e vengono fritti e posti in arbanelle con aromi (alloro).

Gli Zerli, come i lussotti, vengono degustati marinati come antipasti e non solo. Se vuoi cimentarti nella loro preparazione ecco qualche indicazione utile su ingredienti e ricetta.

Ingredienti: zerri, farina, aglio, rosmarino, aceto, olio, sale.

Friggere il pesce infarinato in abbondante olio e quindi asciugarlo dell’olio eccedente. Disporre i pesci in un recipiente e spolverizzarli di sale. Preparare un trito di rosmarino ed aglio e soffriggerlo in olio; unire tanto aceto quanto serve per ricoprire totalmente i pesci e far bollire. Versare il preparato, ormai freddo, sul pesce e chiudere il recipiente. Il pesce si conserva per circa otto ore.

Cosa vedere a Noli, città-gioiello di mare

Cosa vedere a Noli
Va fiera di non essere mai stata suddita di Genova ma sua alleata ed insieme ad essa fu Repubblica Marinara. Del suo antico e ricco passato, Noli porta ancora le tracce nei tanti monumenti e luoghi di interesse che ne fanno una delle località imperdibili da visitare in Liguria.

Noli conserva ancora oggi il fascino di un borgo medievale affacciato sul mare, con un centro storico ben preservato, strette viuzze lastricate e una vista mozzafiato sulla costa ligure.

Il Castello di Monte Ursino, che domina Noli dall’alto di una collina, è una delle principali attrazioni del borgo. Costruito nel X secolo, serviva come fortificazione difensiva e offre oggi una vista spettacolare sulla costa e sull’entroterra. Passeggiare lungo i sentieri che portano al castello permette di immergersi nella storia di Noli, ammirando al contempo il meraviglioso paesaggio ligure.

Noli è famosa per le sue torri medievali, che in passato facevano parte del sistema difensivo della città. Tra le più importanti c’è la Torre dei Quattro Canti, situata nel cuore del centro storico. Altre torri degne di nota includono la Torre di Papone e la Torre di Sant’Antonio, che testimoniano la complessa rete difensiva medievale della città.

Le mura medievali di Noli, che in parte si conservano ancora oggi, raccontano la lunga storia di difesa e indipendenza del borgo. Queste mura, intervallate da torri, racchiudevano l’antica città e la proteggevano dagli attacchi esterni. Una passeggiata lungo le mura offre una vista unica sul mare e sui tetti rossi del borgo, rivivendo il passato di Noli con un pizzico di magia.

La Cattedrale di San Paragorio è uno dei più importanti edifici religiosi della Liguria e un capolavoro dell’architettura romanica. Costruita nell’XI secolo, la cattedrale presenta una facciata austera ma elegante, con decorazioni in pietra e un campanile che domina il paesaggio urbano.

[foto copertina @Michele Vacchiano – Shutterstock.com/solo uso editoriale]

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